Richiesta respinta
Alberto Genovese resta in carcere a San Vittore: "Si vuole disintossicare? Non ha alcuna patologia legata alla cocaina"
Il gip di Milano, Tommaso Perna, ha respinto la richiesta di scarcerazione e di domiciliari in una clinica per disintossicarsi presentata dalla difesa di Alberto Genovese. Il quale rimane quindi in carcere a San Vittore, dove si trova dallo scorso novembre con l’accusa di aver stordito con droghe e stuprato una 18enne. Il giudice ha detto no anche ad una perizia che avrebbe dovuto valutare la compatibilità col carcere dell’ex “mago” delle start up digitali: dagli atti del servizio psicologico di San Vittore è infatti emerso che Genovese non presenta alcuna patologia, neanche legata all’uso della cocaina.
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Il gip ha quindi confermato il parere negativo che era stato espresso dalla Procura di Milano sulla richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dell’imprenditore arrestato per violenza sessuale, lesioni, sequestro di persona e droga. I suoi difensori ritenevano la sua condizione “incompatibile” con il carcere e avrebbero voluto che fosse trasferito in una struttura per curare la sua tossicodipendenza: avevano pure già indicato care, ovvero le “Betulle” di Como, famose per aver accolto in passato numerosi vip.
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Il gip è però stato di tutt’altro avviso e ha dato ragione alla Procura, secondo cui non vi era alcuna necessità di trasferire Genovese, che a San Vittorie è “ben seguito” sia degli psicologi che dai medici del carcere. Nelle relazioni che il servizio psicologico di San Vittore ha allegato alla Procura il 43enne presenta un “umore deflesso” ma nessuna “patologia psichiatrica maggiore”.
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