Terza ondata

Coronavirus, allarme per la variante inglese: "Tra due settimane 20mila contagi al giorno"

La pandemia torna a rialzare la testa. Le varianti del coronavirus stanno spingendo la curva dei contagi che vedono in settimana un netto aumento. Il report settimanale, quello che va dal 15 al 21 febbraio, dell'Istituto superiore di Sanità registra 87.435 nuovi casi rispetto agli 85.210 di una settimana fa (con un aumento di 2.225 contagi, cioè +2,6 per cento). Un trend ben diverso da quello delle scorse settimane che invece mostravano una fase di stabilizzazione. 

 

 

"Da circa 4 settimane - spiega il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, al Giorno - abbiamo un'inversione di tendenza in una decina di regioni, con casi concentrati in 17 province, tra cui Brescia, Perugia, Chieti, Pescara". Per l'esperto tutto è da imputare alle nuove forme del Covid-19: "La diffusione delle varianti sta determinando focolai che si innestano in situazioni già preoccupanti. In questo momento vediamo un'apparente calma nazionale, ma nelle prossime 4 settimane dovrebbe esserci la totale sostituzione della variante inglese col ceppo precedente: lì potremo avere di nuovo 20mila casi al giorno, essendo questo virus più trasmissibile del 50 per cento. I focolai stavolta sono partiti dalle regioni piccole e ora stanno allargandosi a quelle grandi. È come se il sistema frenante dei colori delle regioni abbia incontrato una macchia d'olio che sono le varianti e ora scivoliamo più in fretta". 

 

E infatti se i parametri non dovessero variare, molte saranno le Regioni a dover fare i conti con un nuovo cambio di colore. L'Abruzzo passa da 2.366 casi a 3.330 (+40,8 per cento), la Provincia di Trento da 1.423 a 1.651 (+16), la Lombardia da 13.593 a 16.202 (+19,1), l'Emilia-Romagna da 8.874 a 10.346 (+16,6), la Toscana da 4.757 a 5.446 (+14,4), le Marche da 2.667 a 2931 (+9,9), il Veneto da 4.639 a 5.032 (+8,4), il Piemonte da 5.127 a 5.543 (+8,1), la Basilicata da 565 a 594 (+5,1).