Siamo sicuri?
Vaccino, il presidente di Moderna: "Contro le varianti valutiamo la terza dose". L'essere umano diventa "cavia"?
Una corsa contro il tempo, per evitare che le varianti del Covid diventino sempre più preoccupanti: proprio quello che stanno facendo le aziende produttrici di vaccini. Le stanno pensando tutte per neutralizzare ogni tipo di mutazione. "A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino diretto contro una variante del coronavirus", ha detto Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna, in un'intervista al Corriere della Sera. Il suo - come quello di Pfizer - è uno dei farmaci a base di Rna messaggero già disponibili per la popolazione. Afeyan ha spiegato che il vaccino che adesso viene inoculato è stato messo a punto proprio in 14 giorni a partire da gennaio 2020, quando è stato sequenziato il Sars-CoV-2: "Un risultato senza precedenti".
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Secondo il presidente di Moderna, quindi, potrebbe volerci lo stesso tempo per sviluppare un vaccino specifico contro una variante: "Ci stiamo già lavorando e sta per partire lo studio sui volontari". Ma non è neanche detto che contro le varianti serva necessariamente un nuovo tipo di farmaco. Secondo Afeyan c'è anche un'altra opzione: "Stiamo per esempio ragionando sulla possibilità di somministrare una terza dose (booster) del vaccino sviluppato sulla sequenza originaria. Dopo la somministrazione, l’organismo produce anticorpi diretti verso molte parti della proteina Spike (quella che permette al virus di entrare nelle cellule): una variante può sfuggire in alcuni punti, ma non in tutti". Ipotesi controversa, perché di fatto la cavia sarebbe l'essere umano. Ma tant'è.
Noubar Afeyan ha poi illustrato la strategia dei prossimi mesi: "Stiamo andando avanti coi test e appena saremo pronti chiederemo l’approvazione per la fascia 12-18 anni. Inoltre abbiamo avviato un nuovo studio per i bambini dai 6 mesi ai 12 anni che include nuovi dosaggi, più bassi ovviamente rispetto a quelli degli adulti". Intanto due giorni fa la Commissione europea ha firmato un altro contratto con Moderna per 300 milioni di dosi aggiuntive. A tal proposito il presidente dell'azienda ha spiegato: "Si tratta di 150 milioni di dosi nel 2021. Inoltre l’Europa ha sottoscritto l’opzione di acquistarne altri 150 milioni nel 2022 che si vanno ad aggiungere ai 160 già acquistati".