Manine
Alberto Genovese, le due ragazze stuprate? Spunta Fabrizio Corona, clamoroso intreccio: ora si capisce tutto
"Fabrizio Corona fa il suo lavoro: si occupa delle ragazze professionalmente". Queste le parole del legale del fotografo in merito alla notizia che l'agenzia di Corona si occupa professionalmente delle due presunte vittime di Alberto Genovese. Le due ragazze sono già finite sulla copertina di un settimanale e in televisione per raccontare la loro vicenda. Ivano Chiesa, oltre ad essere il legale di Corona, è l'avvocato anche delle due ragazze.
Leggi anche: Alberto Genovese, indagata l'ex fidanzata per "concorso in violenza sessuale": "Giravano delle voci su di loro"
"Sono allibito dalle polemiche. Corona lavora per Atena, che è un' agenzia che fornisce contenuti giornalistici. Le ragazze sono vittime e sono state fatte passare da escort: vanno in tv a difendersi. Fabrizio le ha solo aiutate a farlo", ha voluto precisare ancora Chiesa. A chi gli fa notare che la scelta delle ragazze rischia di ritorcersi contro, il legale risponde prontamente: "Ma non diciamo fesserie: queste indagini al novantanove per cento si chiuderanno con un abbreviato", spiega Chiesa.
Leggi anche: Alberto Genovese, "violenza sessuale su 5 ragazze": la scoperta dall'analisi dei video dei party
Corona però nel frattempo è finito anche nel mirino della Squadra Mobile che indaga su Genovese. Gli investigatori, scrive la Stampa, hanno infatti mandato due segnalazioni al Tribunale di sorveglianza che mercoledì 17 febbraio dovrà decidere su Fabrizio Corona, ora agli arresti domiciliari, per estorsione, bancarotta, reati fiscali. Per continuare a trascorrere la pena a casa non deve però frequentare pregiudicati; e da novembre non partecipare a trasmissioni televisive o radiofoniche, né postare sui social. E invece Corona utilizza molto i social. La violazione di questa regola è quello che i poliziotti hanno scritto nel documento spedito al giudice che deciderà sui domiciliari di Corona. Nel frattempo proseguono le indagini su Genovese in prigione dal 6 novembre scorso. Sono centinaia le testimonianze raccolte e grazie anche a queste le forze dell'ordine hanno individuato altri presunti casi di violenza, già al vaglio dei pm Mannella, Stagnaro e Filippini che si occupano del caso.
Il tuo browser non supporta il tag iframe