Il documento

Coronavirus, "rivedere i parametri": l'Italia a colori non va più bene alle Regioni. Casi e tamponi, cambia tutto?

Le Regioni hanno presentato all’Istituto superiore di sanità un documento con la richiesta ufficiale di apportare dei cambiamenti al modello dei 21 indicatori che attualmente stabiliscono l’assegnazione delle zone gialle, arancioni e rosse nell’ambito del monitoraggio della cabina di regia. Stando alle indiscrezioni del Corriere della Sera, i governatori avrebbero chiesto innanzitutto un diverso calcolo dei tamponi antigienici e molecolari effettuati, dato che quello attuale rende il dato sul tasso di positività poco attendibile. Inoltre le Regioni avrebbero sottolineato l’esigenza di valutare diversamente la definizione dei casi e le strategie di esecuzione dei tamponi. Questo è un primo passo in vista della fine delle festività, dato che l’Italia rimarrà zona rossa fino all’Epifania (con l’unica eccezione del 4 gennaio, che sarà arancione). Cosa succederà dopo? La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, nei giorni scorsi ha dichiarato che probabilmente continuerà a essere utilizzato il modello dell’alternanza di colori, con tutte le regioni che dovrebbero partire dalla zona gialla il 7 gennaio, salvo poi subire modifiche in base alle singole situazioni epidemiologiche.