Casalesi, sequestrati beni

Maria Acqua Simi

Il loro compito era quello di fungere da “prestanomi” per riciclare denaro per conto di clan Casalesi. Ma ora i beni immobili e finanziari frutto di quel riciclaggio sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli. Tutto per un valore di 120 milioni di euro. L’operazione, detta «Faraone», in particolare ha individuato soggetti vicini al clan che per riciclare il denaro acquistavano in aste giudiziarie proprietà anche per legittimare il possesso di beni di lusso nonostante una situazione di reddito non agiata. I provvedimenti di sequestro interessano 19 imprenditori del Casertano considerati prestanome di tre clan, i Casalesi fazione Bidognetti, il gruppo che fa capo a Michele Zagaria sempre dentro i Casalesi, e i Belforte. Secondo quanto appreso si tratterebbe di imprenditori che esercitano non solo nel Casertano, ma in molte regioni italiane. Tra i beni sottoposti a sequestro c'è una villa faraonica con parco e piscina di oltre 4.000 metri quadrati in località Vaccheria, zona panoramica di Caserta, una villa in costruzione di oltre 2.000 metri quadrati, a Porto San Paolo in Sardegna, appartenente a Salvatore Partaglione, ritenuto vicino al clan Belforte e 39 appartamenti, 43 garage, 17 società, 52 rapporti finanziari e denaro contante per oltre due milioni di euro.