Aggredì coppia gay a Roma
Dieci annidi reclusione per tentato omicidio, lesioni gravi e detenzione di armaimpropria. È questa la richiesta formulata del pm Pietro Pollidori per Alessandro Sardelli, detto Svastichella, il 40enne che il 22agosto davanti al Gay Village all'Eur aggredì una coppia di giovani ferendonegravemente uno con un pezzo di vetro. Sardelli è a giudizio con il rito abbreviato davanti al gupRosalba Liso che ha ammesso oggi la costituzione di parte civilesia dell’Arcigay sia del Comune di Roma. L’udienza è statarinviata al 25 novembre prossimo data nella quale è prevista lasentenza. Svastichella, una vecchia conoscenza delle forzedell’ordine, fu arrestato dagli agenti della squadra mobile diRoma, nella sua abitazione nel quartiere Laurentino 38. Ildifensore di Sardelli, l'avvocato Riccardo Radi, chiederà presumibilmentel'infermità mentale per il suo assistito affetto, secondo la difesa, da gravidisagi psichici e chiedendo nel contempo l'assistenza in una strutturaspecializzata. Secondo il suo legale Svastichella dal 2002 è semi infermo dimente. Sardelli ha sempre negato che alla base dell'aggressione ci fosse unintento omofobico. “Esprimiamo soddisfazione - ha detto l'avvocato DanieleStoppello, che rappresenta i due gay aggrediti nonchè l'Arcigay - è la prima voltache arcigay entra in un processo per reato di discriminazione sessuale ed èstato riconosciuto un danno diretto e immediato all'associazione che ha tra isuoi compiti la tutela dei diritti degli omosessuali: la giurisprudenza oggiarriva dove non è arrivata la legge. È un passo importante specialmente inquesto momento di tensione ed è una risposta al legislatore che non ha saputoapprovare neppure l'aggravante di pena per i delitti di omofobia”. Il sindacodi Roma Gianni Alemanno ha dichiarato che “nel processo ci siamo costituitiparte civile perché è un procedimento per violenza contro l'orientamentosessuale. Riteniamo questo tipo diviolenza e intolleranza un'offesa per l'immagine e la convivenza civile dellacittà di Roma. Faremo di tutto per avere una condanna esemplare”.