Tolleranza zero
Coprifuoco contro il coronavirus, il ruolo dello scontrino per evitare le multe fino a 3mila euro
Occhio a conservare lo scontrino quando uscite dal ristorante. No, non è per motivi fiscali ma solo per confermare che siete stati a cena fuori e che vi siete alzati dal tavolino entro le 23. Per piegare la curva dei contagi il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha emanato un'ordinanza in base alle quale da domani fino al 13 novembre, dalle 23 alle 5, sarà coprifuoco. Una misura pesante, l'ultima spiaggia prima del lockdown, che numeri dei contagi alla mano potrebbe presto essere estesa alle altre aree d'Italia a rischio, se non direttamente a tutto il Paese in via precauzionale.
La bozza dell'ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana e dal ministro della Salute Roberto Speranza, inviata all'Anci e ai sindaci dei 12 capoluoghi di provincia che la devono valutare, prevede che dalle 23 alle 5 del mattino successivo ci si possa spostare solo per "comprovate esigenze lavorative" situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute. Ed è in ogni caso permesso il rientro a casa. Sarà necessaria una autocertificazione e le sanzioni sono quelle previste dal decreto dello scorso 25 marzo sull'emergenza Coronavirus. La decisione del coprifuoco è stata presa dopo aver esaminato le proiezioni sui contagi che a fine mese, se non cambierà il trend, potrebbero portare fino a quattromila ricoveri nei normali reparti e a circa 500 in terapia intensiva.
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Ma è stata prevista una certa flessibilità nell'applicazione delle regole, che permetterà a chi esce da un locale pubblico con uno scontrino che riporta un orario prossimo alle 23 un margine di tempo per tornare nella propria abitazione. L'ordinanza scatta da domani 22 ottobre ed è efficace fino all'adozione di un successivo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (e, comunque, fino al prossimo 13 novembre). Previste anche multe in caso di mancato rispetto degli obblighi: 'Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente ordinanza è sanzionato secondo quanto previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 19 del 2020 (cioè con multe da 400 euro fino a 3mila euro).