Crisi, la Cgil scende in piazza
La crisi non è finita. E quindi tutti in piazza a manifestare.Ha preso il via da piazza della Repubblica a Roma la manifestazione nazionale della Cgilper protestare contro le politiche del governo che non affrontanoadeguatamente, secondo il sindacato, i nodi della crisi e non tutelano il mondodel lavoro e dei pensionati. Gli effetti negativi della crisi non sono finiti,anzi il peggio per molti arriverà presto, forse addirittura nelle prossimesettimane. Nubi fosche si addensano, secondo i ‘meteorologi’ del sindacatocapeggiato da Guglielmo Epifani, sulprossimo futuro dei lavoratori. «La crisi avrà gli effetti più negativisull'occupazione nelle prossime settimane - ha detto il leader della Cgil - eil governo non sta facendo nulla per sostenere il lavoro e i pensionati». Unpunto su cui il leader della Cgil chiama a raccolta gli altri sindacaticonfederali, Cisl e Uil. Secondo i dati forniti dal sindacato sono oltre 70mila ilavoratori provenienti da tutta Italia. Ci sono anche gli studenti: centinaia, secondol'Unione degli Universitari, che sfilano contro la privatizzazione degli atenei.Davanti a tutti lo striscione “Il lavoro e la crisi: esigiamo le risposte”.Tante le bandiere della Cgil e della pace, ma anche di partiti: Pd, Idv,Comunisti Italiani. Ci sono anche striscioni di aziende in crisi comel'Eutelia. Sono presenti diversi esponenti politici: Oliviero Diliberto,Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Enrico Letta per il Pd. In testa allamanifestazione la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camussso e ilsegretario regionale del Lazio Claudio Di Berardino. Tutti sono scesi in piazza a manifestare. Ma “non contro ilgoverno - precisa Epifani – ma per chiedere al governo una cosa precisa, perchéla crisi avrà i suoi effetti più negativi nelle prossime settimanesull’occupazione. E invece il governo non sta facendo nulla”. Parolepretestuose, sottolinea il ministro del lavoro Maurizio Sacconi. L’opposizione di Epifani, sottolinea ancora, “è aprescindere. Mi pare che in generale per Epifani si possa dire che le nostreproposte non le ha lette e non gli sono piaciute”. Sacconi osserva che "ingenerale per Epifani si possa dire che quando si tratta delle politiche digoverno, che le nostre proposte non le ha lette e non le sono piaciute", eha quindi confermato che verrà stipulato un nuovo patto Stato-Regioni sugliammortizzatori sociali, entro le prossime elezioni. Il patto, a giudizio delministro del Welfare, deve essere rinnovato: "Nessuno deve essere lasciatosolo, nessuno deve essere lasciato nella piena inattività perché anchel’apprendimento è un’attività importante che riporta ad un’opportunitàlavorativa". “Anziché organizzaremanifestazioni di scarsa o nulla utilità per i cittadini, la Cgil, il Pd e l'Idv farebberobene a scusarsi con gli italiani per la loro negatività, il pessimismo e ilcatastrofismo che hanno manifestato nell'ultimo anno e mezzo”, ha sottolineato ilportavoce del Pdl, Daniele Capezzone.“Come attestano Istat e Ocse, invece, l'Italia sta marciando verso la ripresa –ha quindi aggiunto - e il governo Berlusconi sta lavorando bene per agganciarlae consolidarla. A ben vedere, si è confermata una salda alleanza tra governo dauna parte e famiglie e imprese dall'altra, mentre le opposizioni politiche esindacali si sono caratterizzate solo per un massimalismo senza proposte”.