Cos'è successo?
Piero Longo, l'ipotesi sul pestaggio: "Movente professionale", la misteriosa aggressione all'avvocato di Berlusconi
"Avvocato può scendere?". Riviera Tiso da Camposampiero, a pochi passi dalla Specola (Padova). Sono le 23 Piero Longo, ex senatore e difensore di Silvio Berlusconi, 76 anni, scende nell'androne del palazzo ma qualcosa non torna, è troppo tardi per delle visite e porta con sé una pistola regolarmente detenuta. Due gli autori dell'agguato, un uomo e una donna, mentre un'altra donna faceva da palo in strada. Longo spara sparato due colpi in aria - con la pistola regolarmente detenuta - ma è stato spinto a terra e picchiato, riportando lesioni guaribili in 20 giorni. Nella colluttazione, gli aggressori hanno strappato di mano la pistola al professionista. La loro fuga è durata poco: sono stato fermati a poca distanza dagli agenti delle volanti della Questura, e arrestati con l'accusa di lesioni personali aggravate.
Leggi anche: Piero Longo aggredito sotto casa: brutale pestaggio per l'avvocato di Silvio Berlusconi, tre arresti
Gli autori materiali del pestaggio, scrive il Corriere della sera, sono una coppia di fidanzati incensurati, lui, Luca Zanon, 49 anni, è uno sportivo originario della Val di Fiemme, in Trentino, considerato uno dei migliori sciatori italiani nella sua categoria e maestro di sci, trasferitosi da qualche tempo a Padova, dove lavora in proprio con la sua ditta di elettricista, la Elettro Light; lei, Silvia Maran, 47 anni, è una commercialista padovana con studio di famiglia in città.
A quanto risulta, l'avvocato Longo non li aveva mai visti prima. Sembra che avesse conosciuto la terza donna, ora denunciata, quella rimasta all'esterno del palazzo mentre gli altri due infierivano con botte e spintoni contro il settantaseienne avvocato.
Resta oscuro il movente dell'aggressione. Questura e inquirenti non si sbilanciano in ipotesi. Pare escluso il movente politico - Longo è stato un parlamentare di Forza Italia - mentre si cerca di capire se il fatto che i tre siano giunti con sicurezza all'indirizzo di casa dell'avvocato possa lasciare aperta la pista di una "spedizione punitiva", tutta però da spiegare. Resta in piedi la possibilità che il movente sia di natura professionale, legato in qualche modo alla professione dell'avvocato. "Sono in corso tutti gli approfondimenti del caso da parte dell'Autorità Giudiziaria nei confronti dei responsabili del grave episodio e saranno esperite tutte le più opportune azioni giudiziarie" ha dichiarato, in una nota, l'avvocato Niccolò Ghedini, con il quale Longo condivide lo studio legale. Oggi è attesa la convalida del fermo e contestualmente vi sarà l'interrogatorio di garanzia degli indagati, ora ai domiciliari.