In che mani siamo
Giuseppe Conte: "Porto io mio figlio a scuola". Ma la preside dell'istituto: "Mancano banchi e docenti"
Chissà cosa starà pensando il premier Giuseppe Conte, che a 3 giorni dall'inizio della scuola ancora non sa a che ora accompagnare il proprio figlio a scuola. “Non solo sono fiducioso nel mandarlo di nuovo a scuola, ma lo accompagnerò io stesso cercando di trasmettergli l’importanza di questa ripartenza e, in generale, dello studio”. Sì perché nella scuola media Col di Lana di Roma, come negli altri tre plessi dell'Istituto comprensivo Parco della Vittoria, i genitori ancora stanno aspettando di sapere gli orari di entrata e uscita della scuola.
La Preside, Carla Costetti, che per settimane ha taciuto qualche giorno fa ha scritto un tutt'altro che laconico messaggio ai genitori comunicando che la situazione in poche parole è catastrofica. Magari fossero solo gli orari di apertura, su cui forse avrebbe dovuto lavorare in anticipo, il problema è che manca tutto.
La dirigente ha stilato un elenco: "Non sono arrivati i banchi monoposto", ieri sono arrivati quelli ordinati a luglio ma non bastano. "Abbiamo ancora troppe cattedre libere per cui dovremo limitare le ore di lezione", mancano i "docenti di sostegno", "collaboratori scolastici" e "devono essere ancora svolti gli usuali interventi manutentori previsti per l'inizio dell'anno scolastico, l'organico della Segreteria è ancora incompleto" e "non sappiamo se e quali docenti avranno diritto ad assentarsi in quanto rientranti nella categoria "fragili".
Conte come molti genitori avrà ricevuto sul registro elettronico la comunicazione. Certo che quello che avrà avuto davanti agli occhi sarà cozzato parecchio con quanto sostenuto lunedì in consiglio dei ministri "Le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio", ha detto il premier. Chissà se vorrà rendersi conto che questo è di media il "meglio" che il Governo sta offrendo alle famiglie italiane.