Nero su bianco

Coronavirus, Giuseppe Conte inchiodato dai verbali Cts: scuola, come ha rovinato la vita agli italiani

Il giorno tanto atteso, quello della pubblicazione integrale dei verbali del Comitato tecnico-scientifico, è arrivato. Ma non porta niente di buono. I documenti sono stati svelati dopo un estenuante tira e molla con il governo, che fino a un mese non voleva renderli pubblici. Le carte in questione sono state scritte dopo le prime riunioni del Comitato a febbraio, quando già si pensava a un piano anti-epidemia. E fu lo stesso Comitato il 2 marzo a mettere nero su bianco la necessità di mantenere riservati quei contenuti.

 

 

 

Da una prima lettura degli atti è venuto fuori che il premier Giuseppe Conte non ha dato ascolto agli esperti sul tema delle scuole. Gli istituti nel nostro Paese hanno chiuso i battenti il 5 marzo, ma non era questo il suggerimento che che era stato dato al governo all'epoca. Nei verbali, infatti, vengono espressi diversi dubbi sull'idea di chiudere gli istituti in tutta Italia. I membri del Cts piuttosto avevano suggerito all'esecutivo di prevedere delle limitazioni soltanto nelle aree più a rischio contagio, soluzione che avrebbe reso la vita più semplice a milioni di italiani e ai loro figli.

Inoltre, all'inizio dell'emergenza il ministro della Salute Roberto Speranza aveva chiesto un parere sull'opportunità di lasciare a casa tutti gli studenti, di ogni ordine e grado, ma gli esperti -  come si evince dai documenti - il 4 marzo risposero: "Non esistono attualmente dati che indirizzino inconfutabilmente sull'utilità di chiusura delle scuole". E ancora: "Queste scelte dovrebbero essere proporzionali alla diffusione dell'infezione virale. La situazione epidemiologica del Paese è, a tutt'oggi, differenziata con Regioni e Province che hanno un elevato numero di casi (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Savona e Pesaro Urbino) e altre in cui il numero di soggetti contagiati da Sars-Cov-2 è più limitato".

Tra i verbali pubblicati ci sono anche quelli più recenti, risalenti a luglio, quando il Comitato ha dato indicazioni pratiche per la riapertura in sicurezza delle scuole a settembre, quindi prescrizioni relative alla posizione di banchi, sedie e arredi scolastici.