Nuova svolta
Viviana Parisi e Gioele Mondello, "tracce di sangue sul cranio": morto nell'incidente d'auto?
«Gioele potrebbe essere rimasto perlomeno ferito durante lo scontro in auto». A spingere di nuovo gli inquirenti su questa pista in parte accantonata precedentemente, in un valzer di ipotesi che sembra non avere fine, sarebbero alcune micro tracce ematiche trovate nel cranio del piccolo insieme ad alcune lesioni compatibili con un forte colpo subìto al capo, un trauma cranico. È quanto è emerso durante l'autopsia eseguita ieri sui poveri resti del bimbo. Tracce di sangue considerate compatibili con quelle trovate sul cruscotto dell'auto di mamma Viviana il 6 agosto scorso, e che riporterebbero dunque gli inquirenti su questa pista: la madre, dopo il sinistro avvenuto il 3 agosto sulla autostrada A20 nel Messinese, avrebbe preso in braccio il piccolo ferito (ci sono testimoni che raccontano di aver visto Gioele Mondello vivo col capo chinato tra le braccia della madre) e si sarebbe inoltrata nel bosco di Caronia. Poi è ancora tutto da decifrare.
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Pare difficile che la donna, magari in preda alla disperazione, si sia tolta la vita lanciandosi dal traliccio, lasciando il suo piccolo ferito a terra, in balìa degli animali. Forse davvero Gioele è deceduto prima della madre. O forse così è parso a lei. Tante domande a cui rispondere, dunque. Che riaprono la discussione sui tanti dubbi che hanno sollevato le modalità utilizzate per cercare madre e figlio. Si sarebbe potuto trovare Gioele ancora vivo? Se il filmato realizzato grazie al drone, quello che aveva inquadrato il corpo di Viviana ma che non era stato guardato subito, fosse invece stato immediatamente utilizzato, sarebbe potuto cambiare qualcosa, in questa storia tragica? Interrogativi che forse non avranno mai risposta. Quel che è certo ora, confermato dall'autopsia, è che c'erano comunque segni dell'aggressione di alcuni animali nel corpicino dilaniato del piccolo Gioele. E questo era immaginabile, visto che il tronco senza arti è stato rinvenuto in un luogo del bosco e la testa altrove. Per cercare altri resti del bimbo, oggi è previsto un altro sopralluogo con la tecnica di disboscamento concentrata nell'area in cui è stato ritrovato Gioele. L'autopsia eseguita ieri non ha chiarito se il bimbo di 4 anni fosse ancora in vita quando è stato aggredito da maiali o cinghiali. Resta dunque da capire dove sia morto e come. Sempre ieri mattina sono state rinvenute delle pietruzze nel lugo dov' erano stati trovati i resti del piccolo, che potrebbero essere utili ai periti nominati dalla Procura di Patti (Messina) per stabilire l'effettivo luogo della morte del bambino e anche la data del decesso. È quanto emerso dalla tac eseguita al Policlinico di Messina prima dell'autopsia di Gioele Mondello, il bimbo di quattro anni trovato cadavere il 19 agosto scorso, undici giorni dopo il rinvenimento del corpo senza vita della madre Viviana Parisi.
La tac sui resti del piccolo Gioele «è servita per effettuare dei rilievi antropometrici», come ha spiegato Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti chiamato a partecipare all'autopsia. E però, come detto, le polemiche sulle ricerche non si placano. «Il miasma è ancora presente nell'aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa». Lo ha detto l'avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele. «Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata - ha aggiunto, - è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché». L'avvocato ipotizza addirittura che il corpo del bambino sia stato «verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato» e che «non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto». Il cadavere del piccolo Gioele Mondello è comunque «abbastanza compromesso», ha spiegato Giuseppina Certo, medico legale e consulente sempre della famiglia Mondello, uscendo dalla camera mortuaria dove si è svolta l'autopsia. Ha aggiunto che «ci sono lesioni da macro fauna». E ancora: «Dev' essere tutto ricostituito singolarmente, mettendo insieme i vari tasselli. Oggi non si può mettere un punto fermo». In effetti, la pista che più convince gli inquirenti resta quella secondo cui la madre avrebbe prima ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata. «Mia moglie durante il coronavirus stava male - ha raccontato il marito - temeva sia per me che per il bimbo. Siamo una coppia che è sempre stata vicina, lei è una mamma speciale».