Messina, a un mese dall'alluvione
Alla ricerca degli sms perduti. A Messina è caccia al tesoro: non si sa che fine abbiano fatto i soldi degli sms destinati agli alluvionati di un mese fa. Il numero messo a disposizione, il 48580, lo stesso dell’Abruzzo, non è già più attivo. I fondi non si raccolgono più, il servizio è stato un flop. L’Italia, commossa per le tragedie del terremoto, ha voltato le spalle ai siciliani sotto il fango. Che la tragedia fosse di serie B lo si è intuito subito: “Ve la siete cercata” è stata la frase più sentita nel dopo-alluvione. Ma ora, dopo il dolore e il lutto, inizia a emergere la rabbia. A fine novembre chi è ospite negli alberghi dovrà fare bagagli e trovare una sistemazione perché i centri di accoglienza non saranno più tali. Il governo ha stanziato 600 euro a famiglia e i 300 per i singoli. Soldi che certo non bastano per trovare una sistemazione in affitto. Tra gli sfollati c’è panico. Nessuno sa se i centri più colpiti, Giampilieri superiore e Scaletta, saranno mai ricostruiti e ci si potrà tornare, oppure se gli abitanti saranno tutti ricollocati in nuove “city” sul lungomare. Ma intanto il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e il Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, hanno dichiarato che entro 15 giorni dovranno fornire un programma di massima sui tempi dell’eventuale recupero delle abitazioni, delle demolizioni che saranno necessarie e dei piani di sicurezza delle zone colpite. Buzzanca ha anche evidenziato la necessità di integrare l’ordinanza del 10 ottobre firmata dal premier Berlusconi, in modo tale da prevedere le somme da destinare come contributo per il sostegno ai titolari di attività distrutte o interrotte a causa dell’alluvione. Giovanna Chiossone