Esecuzione a Napoli, la sorella:
"Quando è successa la sparatoria mia nipote non era in casa, ha saputo che il papà era stato ammazzato da un video che le è arrivato sul telefonino. La bambina ovviamente è rimasta sconvolta, non credo che si riprenderà mai dallo choc". Lo afferma su 'Il Mattino' Pasqualina la sorella di Mariano Bacioterracino, ucciso nel maggio scorso nel quartiere Sanità a Napoli. Il video chock della sua morte è stato diffuso ieri dalla Procura del capoluogo campano per riuscire ad identificare il killer e il suo complice. "Ci auguriamo solo - aggiunge la sorella - che questa tortura serva a qualcosa, aiuti ad identificare il killer di mio fratello, noi non possiamo fare niente per assicurargli giustizia, noi siamo gente semplice, queste cose sono superiori alle nostre forze. Hanno fatto passare mio fratello per un grande boss, un affiliato. Ma non era così. Mio fratello era solo un rapinatore. le mogli degli affiliati hanno uno stipendio quando il marito va in carcere, ma mia cognata non ha mai avuto una lira, ha mandato avanti la famiglia lavorando"."Lo ripeto - conclude - mio fratello aveva sbagliato, ma aveva già pagato per quello che aveva fatto. Era stato in carcere, aveva espiato la sua pena. I suoi conti con la giustizia erano chiusi. Non sappiamo perchè è stato ucciso, ma una cosa è certa: non era un boss". La moglie della vittima: “Che male c’è?” – Il video dove suo marito Mariano Bacioterracino viene ucciso, nel cuore di Napoli, lo ha visto anche lei. ''Uccidono tanta gente, hanno ucciso anche mio marito. Qual è il problema?'', dice Enrichetta a Studio Aperto. Poi, difende colui che tutti indicano come un camorrista: ''Era solo un rapinatore, non è mai stato un affiliato''. In un'intervista al tg di Italia 1, la signora Bacioterracino si dice d'accordo con la decisione della Procura di Napoli di diffondere il video al fine di individuare i responsabili (''stanno lavorando bene''): criminali che, dice, lei in quelle immagini non ha però riconosciuto. A chi, come il giornalista, le chiede se vuole dire qualcosa ai suoi concittadini, Enrichetta risponde: ''Io non chiedo niente, se lo vogliono dire, lo dicono loro. Come faccio a chiederlo?''. Nessuna rabbia, per la morte di suo marito: ''E con chi devo essere arrabbiata? Non posso essere arrabbiata. Posso solo pregare per loro e basta. Come prego per mio marito, prego per loro. Io sono cattolica, vado in chiesa''. Se spera che la giustizia prenda gli assassini? ''Sì, è logico. C'è solo da aspettare'', risponde. Il video chock - Un video chock sull’omicidiodi un uomo in via dei Vergini alla Sanità mostra dinamica, responsabilità,modalità. Le immagini filmate, acquisite dalla Dda di Napoli, sono dell’11maggio. È l’omicidio numero 32 nel 2009. Il video racconta l’uccisione diMariano Bacioterracino. Una telecamera, nascosta a due passi dalla scena deldelitto, ritrae in sequenze nitide l’arrivo del killer, gli intoppidell’agguato, il ruolo di un «palo» che indica la vittima intenta a fumare. Perdare un nome a lui e al killer, la Procura ha firmato un decreto che rendepubblico il lungo filmato. Dopo mesi di indagini non ci sono stati sviluppi eda stamattina il film sarà a disposizione dei media. Il capo della Dda, SandroPennasilico, e il pm anticamorra Sergio Amato hanno un obiettivo: appellarsi achi è in grado di riconoscere il killer e il suo complice, chiedendo lacollaborazione di tutti. Le immagini riportano alla mente l'omicidio delmuscista romeno Petru Birladeandu, vittima innocente di un raid di camorra allaPignasecca. PER VEDERE IL FILMATO VAI ALLA SEZIONE 'VIDEO' DI LIBERO