Scontro

Tfr e Tfs pubblico impiego, Battaglia (Unsa): "Un pizzo di Stato alle banche, ricorreremo di nuovo"

“E’ di oggi la notizia dell’avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti del Dpcm che prevede il prestito della prima rata del Tfr dei lavoratori pubblici attraverso il sistema bancario.  Questo è un pizzo di Stato alle banche, mentre avere la disponibilità del proprio Tfr/tfs in tempi ragionevoli, e non come prestito, è un diritto per onesti lavoratori e contribuenti”  afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA.
“Prendiamo atto che, nonostante le numerose iniziative dell’UNSA sulla materia, giunte sino alla sentenza n. 159/19 della Corte Costituzionale, il Governo non ha cambiato indirizzo, non prendendo atto neanche del monito della stessa Corte che nella sentenza citata sosteneva l’urgenza di ridefinire una disciplina non priva di aspetti problematici, nell’ambito di un’organica revisione dell’intera materia, peraltro indicata come indifferibile nel recente dibattito parlamentare.

“Se non è servito nemmeno un chiarissimo invito della Corte Costituzionale capace di definire il perimetro della legittimità costituzionale” prosegue il segretario  generale “allora l’UNSA proseguirà la propria battaglia di civiltà ancora una volta per vie legali.  Abbiamo già dato mandato all’avv. Antonio Mirra per depositare un nuovo ricorso e vedere riconosciuto il diritto ad una pronta erogazione del Tfr per i lavoratori pubblici”.