Riforme, Fini e Schifani:
Anche i presidenti di Senato e Camera, Schifani e Fini, intervengono sulle polemiche di questi giorni e soprattutto sul tema delicato della riforma della giustizia. "Ci sono istituzioni di garanzia che non devono essere oggetto di polemiche di natura politica. Ci sono altre istituzioni che invece naturalmente interagiscono tra di loro, dando così vita alla dialettica politica”, ha detto Gianfranco Fini, a chi gli ha chiesto, al termine di un dibattito all'università di Pisa, quale limite debba avere il dibattito politico relativamente alle istituzioni. E sulle riforme ha auspicato un’ampia convergenza fra tutte le forze politiche. "Quando si fanno le riforme bisogna ricordare che le Istituzioni sono di tutti" e non dimenticare "che una riforma a maggioranza è già stata fatta e poi è stato attivato il referendum", previsto dalla Costituzione, "che l'ha bocciata”, ha spiegato Fini che poi ha sottolineato: "Ci sono alcuni elementi come la fine del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari, il Senato delle Regioni su cui c'è la possibilita' di fare riforme condivise. Se c'è la volontà, lo si fa". Fini ha poi ricordato: "I costituenti hanno previsto le modifiche costituzionali attraverso l'articolo 138, che include anche un referendum, nel caso in cui la maggioranza sia inferiore ai due terzi e, quindi, non sia più ampia di quella di governo". Schifani: "Riforma della giustizia non è contro la magistratura" - Sulla riforma della giustizia si è soffermato invece il presidente del Senato Renato Schifani nel suo discorso durante la cerimonia di consegna del premio Spadolini che si è svolta venerdì mattina a Palazzo Vecchio a Firenze. "Sul tema della giustizia occorre tutti insieme, maggioranza e opposizione, chiudere la lunga fase di transizione che ormai dura da 15 anni, per ristabilire attorno a tutte le istituzioni, nessuna esclusa, prestigio, autorevolezza, rispetto”, ha affermato Schifani, "Il rinnovamento e la riforma della giustizia non sono contro la magistratura, ma devono essere da tutti interpretati e indirizzati verso l'obiettivo di esaltare e valorizzare il ruolo, l'autorevolezza e il prestigio di chi assolve la propria missione di servitore dello Stato. Riformare la giustizia non contro qualcuno, ma a favore di tutti i cittadini. Riformare la giustizia per impedire che si offuschi il lavoro instancabile e imparziale dei giudici". E sulla proposta, ventilata da alcuni partiti come la Lega Nord di far eleggere i pm direttamente dai cittadini Schifani ha spiegato: "Ho la sensazione che questa proposta, da quando se ne parla, sia minoritaria nell'arco delle proposte parlamentari dei vari partiti. Obbedisce ad un modello forse un po' diverso rispetto a quello italiano: ma in ogni caso, anche su questo, sarà il Parlamento sovrano a pronunciarsi". Sulle posizioni dell'opposizione Schifani ha detto: "Ritengo che ogni riforma debba essere vista in chiave propositiva, e non punitiva. Mi auguro che i testi vadano nel senso della giustizia che tuteli la tranquillità e la serenità di giudizio del cittadino".