Il ritorno
Don Minutella, il parroco scomunicato e sempre contro Papa Francesco? Oggi conta 40mila fan
Il vescovo che va in bicicletta in chiesa scomunica il prete ligio al Catechismo. Non è un figurino dall' album "Il mondo alla rovescia", ma la storia di un sacerdote palermitano sul quale da due anni, dopo che giornali e tv gli hanno cucito lo stereotipo del «prete matto e plagiatore», grava un embargo mediatico. Ora però, visto che don Alessandro Minutella, sui social, ha accumulato quasi 40.000 sostenitori, non si può più ignorare il sacerdote che ha dichiarato guerra a papa Francesco coagulando intorno a sé quella che lui definisce «resistenza cattolica di fronte all' usurpazione del Soglio di Pietro».
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Quarantasette anni, aspetto bonario, pronto alla battuta e dotato di accesa verve polemica, due lauree in teologia, è uno dei maggiori studiosi di von Balthasar, il «grande teologo del '900» (definizione di Ratzinger), e ha pubblicato diversi volumi anche recensiti dall' Osservatore Romano. Don Minutella ritiene apertamente che Francesco sia espressione di quanto profetizzato nell' art. 675 del Catechismo: «Un' impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell' apostasia dalla verità».
Fin dal 2015 il religioso condivideva i primi dubbi dei cardinali Burke, Caffarra, Müller, esplicitandoli in vibrate omelie, tanto che tre anni dopo l' arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice gli notifica ben due scomuniche per scisma ed eresia, privandolo di parrocchia e stipendio. Quanto allo scisma, è certo che Minutella non riconosca il pontefice regnante, dichiarandosi fedelissimo di papa Benedetto il quale ha mantenuto - secondo lui non a caso - varie prerogative pontificie. Quanto all' eresia, non è chiaro: Minutella non afferma nulla di diverso rispetto alla più classica dottrina cattolica e, viceversa, si scaglia contro i "creativi" della fede. Tra questi, il vescovo Lorefice il quale, già noto per i giri in bici nella cattedrale di Palermo, il 4 aprile ha reinventato le parole dettate dalla Madonna di Fatima: da "preservaci dal fuoco dell' inferno" (forse poco politicamente corretto) a "preservaci dall' esilio eterno". Sfumature? No. Secondo Minutella questa è la deriva eretica della chiesa attuale: misericordia a basso costo (Apocatastasi) ed esclusione degli aspetti "spiacevoli" come il peccato, l' Inferno e il Purgatorio. Dietro questa strategia, un disegno anticristico per annichilire il Cattolicesimo e favorire il Nuovo Ordine Mondiale, dotandolo di una nuova pseudo-religione indistinta e "umanistica". Contenuti dirompenti, ma acclamati da una parte di fedeli furiosi con Bergoglio. Per alcuni, la sua elezione non sarebbe canonicamente valida in quanto preorganizzata dalla cosiddetta "Mafia di San Gallo", il gruppo di cardinali modernisti che, secondo uno di loro, Godfried Danneels, vedevano in Bergoglio il proprio campione. Per altri, Francesco è automaticamente scomunicato per varie eresie e per l' intronizzazione dell' idolo amazzonico di Pachamama, al quale si tributavano perfino sacrifici umani.
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Minutella sostiene entrambe le posizioni, ma è isolato perché nessuno degli "scontenti che contano" nel mondo cattolico osa parlare di usurpazione: per i preti, come mons. Viganò, significherebbe perdere tutto; per gli intellettuali, l' ostracismo. Secondo Minutella, lo scenario attuale è lo stesso del III° secolo, quando l' eretico Ario prese il potere nella Chiesa e il santo vescovo Atanasio, allora scomunicato dalla falsa chiesa, lo denunciò spodestandolo.
In ogni caso, va dato atto a Minutella di pagare in prima persona per le sue posizioni: oggi vive di elemosine e dà battaglia sul canale Youtube "Radio Domina Nostra". Devotissimo a Maria, sempre in talare nera, appare teologicamente agguerrito anche nelle risposte ai confratelli che lo attaccano nel merito. È stato preso sul serio da autorevoli vaticanisti come Aldo Maria Valli che, però, non lo seguono nella delegittimazione di Bergoglio. Avendo il mondo contro, Minutella si è fatto accorto, tanto da aver organizzato una registrazione "clandestina" della sua intervista alle Iene, smascherando poi sul web il montaggio tendenzioso del programma tv.
In questo strano periodo "trecentesco", con due papi, eresie, pestilenze, segni dal cielo, difficile continuare a ignorare una simile figura. E il muro di indifferenza costruito intorno a lui non fa che aumentare la sua fama.