Fini rinuncia al lodo Alfano
“Rinuncio al LodoAlfano”. Il presidente della Camera Gianfranco Fini (smarcandosi dal premierSilvio Berlusconi) lo ha deciso in riferimento ad un procedimento nei suoi confronti nato dalla querela del pm di Potenza Henry Woodcock per lefrasi pronunciate dall’ex leader di An durante la puntata di ‘Porta a Porta’dello 18 giugno 2006: “Woodcock è un signore che in un paese serio avrebbe giàcambiato mestiere, è noto per una certa fantasia investigativa e il Csm avrebbegià da tempo dovuto perndere provvedimenti”. È stata Giulia Bongiorno, deputatadel PdL e avvocato del presidente della Camera a depositare l'istanza dirinuncia al Lodo da parte di Fini su questo fatto specifico: "Ho depositato un’istanza - spiega la Bongiorno a 'Il Fatto’ -nella quale Fini rinuncia alla sospensione della legge Alfano e chiede diessere processato come un comune cittadino". Sulla base di questaistanza, sarebbe già arrivata alla giunta delle autorizzazioni a procederedella Camera la richiesta da parte della procura competente per questo caso. Fini,a quanto si apprende, chiederà inoltre all’aula divotare contro l'insindacabilità delprovvedimento.Woodcock: "Ritiro la querela" - Dopo aver appreso che Gianfranco Fini ha rinunciato al lodo Alfano nel processo per diffamazione ai del pubblico ministero Henry John Woodcock, lo stesso Woodcock ha deciso di rimettere la querela nei confronti del presidente della Camera. Lo ha annunciato lo stesso magistrato che poi ha spiegato: «La sensibilità istituzionale mostrata dal Presidente Fini – ha detto il pm tramite una dichiarazione diffusa dal suo legale, Bruno Larosa – compensa la pur grave offesa arrecatami dalle sue dichiarazioni dell'epoca». «Da magistrato e da uomo dello Stato – ha aggiunto – in questo momento ritengo doveroso rimettere una querela nei confronti di chi ha mostrato leale collaborazione tra le istituzioni e, soprattutto, fiducia nell'azione della magistratura».