Dramma quotidiano
Coronavirs, il test sui medici di Codogno: stress post-traumatico come i militari Usa in Afghanistan, gli esiti del test
Stress post-traumatico, d'altronde sempre di guerra si tratta. I medici che lottano contro il coronavirus paragonati ai militari americani reduci dall'Afghanistan e non solo. Per Liliana Dell'Osso, direttrice della Clinica psichiatrica dell'Università di Pisa e presidente del Collegio dei professori ordinari della Società italiana di psichiatria, alla fine della pandemia "c'è il rischio che il Paese si trovi a fare i conti con un'intera generazione di operatori sanitari nelle condizioni psichiche dei veterani". Codogno, secondo l'esperta interpellata dal Giorno, ne è un esempio. "Sono stati sottoposti a un questionario che ho realizzato e pubblicato nel 2008 - spiega - poi partirà un monitoraggio delle loro condizioni psichiche: li terremo sotto controllo per valutare gli effetti del disturbo post traumatico da stress".
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Chi ad oggi lavora negli ospedali sta vivendo un'esperienza infernale, aggravata dal fatto che," in questo caso come in guerra, lo stesso orrore si ripete ogni giorno". "Sull'immediato - scende nel dettaglio la Dell'Osso - vivono la grande fatica e l'impotenza di essere veramente utili ai loro pazienti, con la consapevolezza di affrontare un nemico pericoloso senza le armi giuste per poterlo sconfiggere. Possono avere difficoltà a prendere sonno, temere di essere fonte di contagio per i loro familiari o pazienti, ma anche avere incubi, ansia, rabbia, frustrazione. Ma i veri problemi si manifestano a distanza anche di sei mesi, un anno". I sintomi sono i peggiori: incubi, flashback, visioni e altri disturbi da non prendere sottogamba. Tutte condizioni che colpiscono maggiormente le donne, soprattutto quelle single.