Treviso, proposta di Gentilini

Silvia Tironi

Il fiume Piave vavietato ai musulmani. La proposta è stata fatta da Giancarlo Gentilini, prosindaco di Treviso, dove sono scoppiate fortipolemiche in seguito alla chiusura del Ramadan avvenuta in un prato sul gretodel fiume Piave, spazio concesso dal Comune di Susegana: ieri un migliaio di islamicisi è ritrovato per pregare in località Ponte della  Priula ad un passo dal Fiume Sacro allaPatria. E su questo ha avuto da ridire Gentilini, che ha ricordato che "ilPiave è vietato agli zingari, ai tossicomani, alle lucciole e ai gay. Ora deveessere vietato anche agli islamici".    Gentilini cita una nota melodia: "IlPiave mormorò, non passa  lo straniero.Con le loro preghiere gli islamici forse - scrive 'la Tribuna di Treviso’ -hanno inneggiato all’11 settembre e al 17 settembre. Insomma, c'è puzza di terrorismo. Ma se gli islamici  tornano sul Piave, allerterò le forzedell’ordine affinché li  blocchino".A rincarare la dose il Movimento Fiamma Tricolore che ha  parlato di "costernazione" per unevento del genere avvenuto sul  fiume:"Il sacrilegio più becero perpetrato alla nostra identità".    "La preghiera sul Piave non è unaprovocazione contro i  cristiani diquesta terra, ma contro una politica che non vuole  affrontare il problema del diritto deimusulmani a pregare", ha  rispostoil presidente del coordinamento delle associazioni marocchine di Treviso, Abdallah Kezraji che ha invitato a"iniziare un percorso  comune fra lecomunità dei cristiani e dei musulmani, che di fatto  sono una sola poiché dobbiamo convivere.Dobbiamo dialogare, come  dimostra anchequello che è successo a Pordenone e la tragica fine di Sanaa. Non bisognachiudersi in se stessi".