Barricato nel bagno della sede di Bankitalia. Una protesta contro l’abbandono delle istituzioni che non proteggono i cittadini soprattutto nelle zone più in difficoltà. Il direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, si è barricato nella filiale di Bankitalia per lanciare "un grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città". Annuncia l’inizio dello sciopero della fame e della sete. "Se saranno forzate le porte del bagno dove sono barricato ho benzina e accendino". Cioni è determinato nella sua protesta e minaccia di darsi fuoco se il governo non rivedrà "le condizioni del sistema bancario, almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata", come è scritto in una mail. "Brucio tutto" - Poi la minaccia: "Se verranno forzate le porte del bagno dove sono barricato, ho con me benzina e accendino - avvisa Cioni - Lo faccio per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e, facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione". E ancora: "Molti commercianti - scrive Cioni - sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio sciopero della fame e della sete e domando se qui possono applicarsi le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Basta con questa situazione che non meritiamo", conclude Cioni. Dopo alcune ore, il direttore di Confcommercio ha incontrato il prefetto e ha interrotto la protesta.




