Tosi contro la donna burkini
Dalle parti di Verona sisolleva il dubbio che il caso burkini sia una montatura orchestrata da una provocatricedi professione. Si presenta nei luoghi pubblici agghindata in modo darispettare i dettami dell’Islam più intransigente solo per suscitare scandalo. Almenosecondo alcuni, lei infatti nega tutto e invoca la presentazione di prove chesuffraghino questa tesi. “Se è sempre lei, vuol dire che è una provocatrice diprofessione”. Il sindaco di Verona Flavio Tosi ci va deciso. A sostenere che la donna sia la stessa che feceparlare di sé presentandosi al Museo Cà Rezzonico di Venezia con il niqab, ilvelo islamico che lascia scoperti solo gli occhi, è Gianni Curti, il presidentedella cooperativa "Verona 83", alla quale sono appaltati i servizidei Civici Musei Veneziani. “Abbiamo controllato le generalità, è proprio lei -giura Curti - Evidentemente si èspecializzata in provocazioni - afferma -. Lo ha fatto a Venezia ed è tornata afarlo a Verona: peccato che invece di cercare l'integrazione faccia di tuttoper mettere nel ghetto le donne islamiche”. L’episodio diVenezia - Curti ricorda con precisione l'episodio di un anno fa, salitoalla ribalta delle cronache nazionali, che coinvolse un guardasala dellacooperativa: “Allora la donna, accompagnata da una giornalista, si presentòvelata al museo: senza allontanarla, le venne fatto presente che il suoabbigliamento non era in linea con quanto prescritto dal regolamento - ripete-. A quel punto se ne andò, dicendo di non essere più interessata alla visita,salvo poi denunciare l'episodio ai giornali, raccontandolo però a modo suo”. Najat Rezki: non ero io a Venezia. “Non sonola donna di Venezia di cui si parla e soprattutto non ho mai fatto laprovocatrice”: ha la voce rotta dall'emozione Najat, la donna che si era presentatain burkini in una piscina di Verona e che è sospettata di essere la stessa chefece parlare di sé un anno fa per essersi presentata con il niqab al Museo diCà Rezzonico. “Se il signor Curti ha la prova che sono io lo dimostri -aggiunge in riferimento alle dichiarazioni fatte dal presidente dellacooperativa che gestisce i servizi dei civici musei veneziani - altrimenti dicesolo falsità”.