Fondazione Craxi, Bobo

Silvia Tironi

«AntonioDi Pietro predica bene e razzola male». Attraverso libero-news BoboCraxi risponde così al bla bla bla di Antonio DiPietro. Il quale, nonostante sia estate, tutti o quasi siano in vacanza e facciaun caldo esagerato, riesce comunque a trovare le forze per parlare esoprattutto per criticare. Questa volta, a parte con il Parlamento che 'ospita'persone corrotte (ma quante volte l'ha detto?), ce l'ha con il ministro deiBeni Culturali Sandro Bondi e con i finanziamenti concessi anche per il 2009alla Fondazione Craxi. L'ex pm tuona così dal suo blog: «Una porcata estiva». Diretto, senza troppi giri di parole,è il  solito disco ormai rotto del leaderdell'Idv: «Fin qui, sapendo che il PdL accoglie in Parlamento condannati perogni sorta di reato, anche per associazione mafiosa, nulla di che stupirsi:siamo consapevoli di essere di fronte ad un partito ad immagine e somiglianzadei suoi fondatori Berlusconi e Dell'Utri». Ma a mandare letteralmente in bestia Di Pietro, scrive, èstato «apprendere che le fondazioni intitolate a Pertini, Di Vittorio eD'Annunzio non riceveranno un euro. Le fondazioni hanno il compito dipromuovere la cultura nel Paese: quali valori vuol promuovere la Fondazione Craxidi cui sua figlia Stefania è presidente?». «È un cancro dellapolitica» - Apriti cielo: e la reazione della presidentessa dellaFandazione, Stefania Craxi, non si è fatta attendere. Il sottosegretario agli Esteri nonché figlia di Bettino Craxi lancia il suo strale: «DiPietro non è certo nelle condizioni di ergersi a moralizzatore. È un cancrodella politica italiana e come tale va isolato. Quando indossava la toga -sottolinea ancora la Craxi- Di Pietro ha chiesto e ricevuto favori, ha viaggiato in lungo e in largo,dall’Austria ad Hong Kong, ha esercitato il suo mandato con l'amico avvocatoLucibello in maniera tale da far dire ad un suo imputato: 'mi hanno sbancato’.Le sentenze con cui sono stati archiviati i procedimenti contro Di Pietro -chiosa - sono altrettanti documenti d'accusa». Attacco a Craxi - CitandoWikipedia, Tonino si chiede se nel patrimonio politico lasciato da Craxi «sianoinclusi anche le migliaia di fascicoli giudiziari prova del suo vero valorepolitico. Craxi non era uno statista, è stato solo il fondatore del sistema deifinanziamenti illeciti ai partiti, un incallito corrotto e corruttore che hadistrutto il sistema economico italiano fondandolo sul meccanismo clientelarepiuttosto che su quello meritocratico. Un meccanismo per cui appalti e lavoripubblici finirono nelle mani del miglior offerente invece che del più capace.Una fondazione, quella Craxi, che scioglierei oggi stesso, poiché - incalza DiPietro - rifinanziata attraverso il medesimo sistema creato dall'individuo acui è dedicata: quello del clientelismo. Propongo altre fondazioni ai politicie sodali del Bettino d'Hammamet, dispersi nei maggiori partiti politiciitaliani: quella dedicata a Mangano o a Rocco Muscari». L’attacco dell'ex pm sichiude con un affondo a un altro protagonista della vita economica e politicache non c’è più: «Nei prossimi giorni darò spazio ad un'altra fondazioneall'altezza della precedente: la Fondazione Agnelli, dedicata all'omonimocorruttore, meglio conosciuto dai politici sotto le spoglie di senatore a vitaGianni Agnelli». «Di Pietro razzola male» - Difende ifinanziamenti da parte dello Stato alle Fondazioni, Bobo Craxi, compresa quellanata in onore del padre, «anche se l'attività svolta nell'ultimo periodo hapurtroppo deviato dai suoi obiettivi principali, fiancheggiando la destra eperdendo lo spirito originale», dice sempre a libero-news, e proprio non riescea digerire le parole dell'ex pm: «Teniamo presente che Antonio Di Pietro,quando era al Ministero dei Lavori pubblici, si finanziava il partito con ilcontributo di ricchi imprenditori. Per cui basta fare moralismi». Quindichiude: «Non mi sembra proprio nella posizione di poter scagliare la primapietra». Bondi: Tonino ne stia fuori - Antonio Di Pietro non ha «nessun titolo morale nè politico per valutare il valore di una fondazione che porta il nome di Craxi»: è la replica del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. «In merito alle dichiarazioni di Antonio di Pietro circa il contributo erogato dal Mibac a favore della Fondazione Craxi - sottolinea Bondi in una nota - tengo a precisare che non solo la procedura è avvenuta seguendo criteri obbiettivi e inspirati alla massima trasparenza, ma che condivido pienamente il lavoro della nostra commissione tecnica la quale ha giudicato positivamente la domanda della fondazione per accedere alla cosiddetta Tabella triennale. Ritengo infatti che l'archivio Craxi, conservato dall'omonima fondazione, sia imprescindibile per lo studio della nostra storia recente - continua il ministro - oltre a essere una fonte di grande valore da rendere disponibile agli storici che volessero approfondire uno dei periodi più contradditori della nostra storia patria. Sono altresì convinto che le carte di Bettino Craxi siano un patrimonio fondamentale della nostra democrazia e sono orgoglioso di poter dare un contributo perchè esse siano valorizzate nel dovuto modo. Più in generale, credo che Di Pietro sia la persona meno adatta per impartirci lezioni sul tema - conclude Bondi - non avendo nessun titolo morale nè politico per valutare il valore di una fondazione che porta il nome di Craxi». Silvia Tironi