Sardegna, lotta agli ultimi roghi
Il dubbio viene sempre, ma adesso lo confermano gliuomini della forestale. La maggior parte degli incendi che hanno devastato la Sardegna ieri è di originedolosa. I rangers della Forestale infatti hanno appurato che almeno dieci dei roghiscoppiati in questi giorni nell'isola (bruciati quindicimila ettari di boschi emacchia mediterranea), sono di origine dolosa: la magistratura ha apertoun’inchiesta per incendio doloso contro ignoti. Proseguonole operazioni di spegnimento - Continuano le operazionidi soppressione, bonifica e contenimento dei roghi scoppiati ieri in Sardegna.I mezzi della Protezione civile e quelli regionali antincendio sono impegnatinelle zone colpite dalle fiamme, in particolare a Dolianova, in provincia diCagliari, nel Sassarese e nell'Oristanese. “Rispetto agli ultimi due giorni - spieganodal Corpo forestale - la situazione è più tranquilla. Anche se sono appena lenove del mattino e non possiamo dire che l'emergenza sia rientrata”. Nelleprossime ore è atteso il vento di maestrale ma, fra le condizioni favorevoli,ci sarà una temperatura più bassa di quelle registrate ieri e l’altro ieri chehanno raggiunto picchi di 45 gradi. Bilancio - Il bilancio degliincendi che da due giorni tengono sotto scacco la Sardegna è di due morti. Sitratta di un pastore di 58 anni, Mario Piu, diPozzomaggiore e Antioco Serra, allevatore cardiopatico di 56 anni,di Mores (Sassari). L'uomo è stato stroncato da un infarto mentre tentava dimettersi in salvo dalla fiamme, dopo aver cercato di limitare i danni nella suavigna. Mario Piu è stato invece sorpreso dalle fiamme ieri a metà pomeriggio,mentre cercava di mettere in salvo il suo gregge, alla periferia diPozzomaggiore. Una disperata, quanto inutile lotta contro il fuoco: il rogo haucciso il pastore e tutte le sue pecore. Alle due vittime vanno poi aggiunte ledecine di intossicati, gli oltre 10 mila ettari andati in fumo, le caseevacuate, i turisti costretti a tuffarsi in mare per scappare dalle fiamme, eperfino una colonia penale sgomberata con i detenuti portati in spiaggia.Quella di ieri, in Sardegna, è stata una tragica giornata di incendi: da nord asud, l'isola è stata flagellata dalle fiamme, che ancora oggi non sono stateinteramente domate. Nella notte sono scoppiati altri sei roghi. Si tratta dellapeggiore giornata dal 1989, quando il 28 agosto a Portisco, in Gallura,morirono 13 persone. "Le alte temperature e il cambio di vento, da scirocco a maestrale, cidicono che anche oggi sarà una giornata difficile - avverte il direttoregenerale del servizio di Protezione civile della Regione Giorgio Cicalò - Almomento l'apparato antincendi è impegnato nello spegnimento o nelle bonifichedei roghi di ieri, ma purtroppo si sono già sviluppati nuovi focolai, inparticolare a Cargeghe, in provincia di Sassari". La situazione rimanecritica anche in Gallura, dove solo in nottata è stata riaperta al traffico lastrada a quattro corsie chiusa all'altezza del bivio di San Teodoro a causa diun incendio divampato a Budoni. Complessivamente, la flotta aerea dispone di 7canadair, 11 elicotteri del servizio regionale e un elitanker, al momento aterra per una avaria. Sono inoltre in arrivo altri 3 canadair, uno da Ciampinoe due dalla Corsica. Hotel in fiamme - Mezzi aerei della Protezione civile sono stati impegnatiin sette roghi in due regioni. Secondo quanto comunica la Protezione civile,Canadair ed elicotteri sono al lavoro su sei diversi incendi in Sardegna adArbus, Pau, Suni, Bonorva, Budoni e Loiri ed in Toscana in provincia diFirenze. Una quarantina di ospiti dell'Hotel Delfino di Arzachena sono statisalvati dai vigili del fuoco intervenuti per spegnere l'incendio che hainteressato l'intera struttura. Le fiamme, secondo quanto si è appreso, si sonosviluppate all'interno dell'autorimessa dell'hotel, attorno alle 5 di questamattina, e il fumo molto denso ha immediatamente interessato l'intera palazzinadi tre piani. Con le autoscale, i vigili del fuoco hanno portato via tutti gliospiti dell'hotel senza che nessuno rimanesse ferito. In tutto sono stateevacuate 37 persone. Strategia criminale - Per il neo assessore all'Ambiente della Regione,Giorgio Oppi (Udc), si intravede una strategia criminale dietro gli incendi dioggi. "Non si capisce, infatti - ha osservato l'esponente della Giunta -come è possibile che i roghi siano partiti contestualmente. Quella di oggi erauna giornata particolare - ha ricordato l'assessore - in cui si è parlato dellacommemorazione dei morti dell'incendio di Curraggia nel 1983". IlConsiglio regionale, impegnato nell'esame del ddl collegato alla Finanziaria, èstato sospeso in segno di lutto. Domani mattina il governatore Ugo Cappellaccieffettuerà un sopralluogo nelle zone più colpite. Tra queste l'Oristanese, dovenel pomeriggio il Centro operativo aveva definito la situazione"catastrofica" decidendo per l'istituzione di un'unità di crisi.Allarme anche in Gallura, con case, stazzi e aziende agricole evacuate ediverse persone che ancora mancano all'appello: si teme per alcuni dispersinelle campagne di Loiri Porto San Paolo. Brucia l'Europa - E brucia anche l'Europa. La situazione più drammaticasi registra in Spagna, dove ben 15mila ettari di campagna sono statibruciati. Particolarmente critica la situazione in Aragona dove sono andaticarbonizzati 10 mila ettari. Un pompiere 47enne di Teruel è mortonell'incidente del camion su cui si trovava proprio a causa delle fiamme. Unanuova vittima che porta a cinque il bilancio dei morti in Spagna in questasettimana nella lotta contro il fuoco, dopo le quattro persone decedute martedìscorso in Catalogna. La regione d'Aragona ha chiesto l'aiuto di Francia ePortogallo. In Catalogna l'incendio è ancora attivo ed ha già bruciato 1.140ettari. Al nord, in Castilla-Leon sono andati distrutti 3mila ettari. E vastiincendi sono stati registrati anche in Grecia, prevalentemente nella penisoladel Peloponneso e sull’isola di Evia; i roghi hanno distrutto foreste e campiagricoli. Anche la Corsica del Sud continua a bruciare tra le fiamme.Tre immensi incendi si sono sviluppati giovedì nell'isola e uno solo, quellovicino alla valle di Ortolo, è stato bloccato venerdì mattina. Le fiamme hannogià distrutto 3.600 ettari di foresta e cinque vigili del fuoco sono rimastiferiti. La propagazione più inquietante e quella di Peri, vicino ad Ajacciodove il fuoco si continua ad espandere costringendo i pompieri al soccorso«casa per casa». L'autostrada da Bastia ad Ajaccio è stata al momentointerrotta. Ed è scattato l'allarme anche oltre oceano. Difficile la situazionesegnalata in Canada. Intanto in Francia, dopo le fiamme hanno devastato 1.300ettari attorno a Marsiglia, danneggiando alcune case e causando la fuga dioltre 200 persone dalle loro abitazioni, tra cui 120 ospiti di una casa diriposo, divampano ora le polemiche intorno alle cause. Sarebbero stati infattidei proiettili traccianti (che bruciano anche dopo lo sparo lasciando una scia)sparati da un militare, di cui non è stata svelata l'identità, durante delleesercitazioni al campo di Carpiagne alle porte della città. Il responsabile ègià stato sospeso dalle sue funzioni e ora rischia il carcere. La procuramilitare di Marsiglia ha aperto un'inchiesta. Ma il primo ministro francese,Francois Fillon, usa già parole dure: è stato "un errore militareimperdonabile, sintomo di una mancanza di professionalità". E ha promessosanzioni. Nubifragio in Polonia - Otto persone, almeno, morte e cinquantaferite per la pioggia. Una serie di violenti temporali ha infatti flagellato laPolonia centrale e occidenatale. Circa 12 mila vigili del fuoco sonostati impegnati nei soccorsi durante la notte mentre la violenza del vento edella pioggia distruggeva case, abbatteva alberi e spazzava via automobili. Unamezza apocalisse che ha coinvolto anche la stazione ferroviaria di Poznan cheal momento è ancora allagata. Non è finita però per la Polonia, perché laperturbazione si sta spostando verso la parte orientale del paese.