I vescovi dicono "sì"

Silvia Tironi

I vescovi dicono sì allasanatoria proposta da Giovanardi per colf e badanti. Lo riferisce DomenicoSigalini, segretario della commissione episcopale per le Migrazioni della Cei cheaccoglie con scelta del ministro, "perché c'è da sanare una situazione cheva avanti da tanto tempo", anche se il "problema dellebadanti va analizzato con molta cura, perché nella mia vita diocesanacolgo persone che sono contentissime della dedizione che hanno queste badanti ealtri che invece si sentono derubati e frustrati. Bisognerà operare tantesanatorie, con cautela, riconoscendo a queste persone dignità e apprezzamentoper il loro lavoro - aggiunge il rappresentante della Cei - poiché sonostruttura portante dell'assistenza alle persone”. “Se lo Stato prendesse acuore questo tipo di servizio e lo qualificasse anche attraverso dei corsipreparatori per dare professionalità a colf e badanti – prosegue Sigalini - potrebbeessere un’ottima integrazione all’assistenza domiciliare. Questo permetterebbedi superare alcune rigidità dovute al reato di clandestinità. È chiaro chebisogna mettersi attorno a un tavolo e discuterne bene”, conclude. Dal cantosuo la Chiesaitaliana, restando fedele al principio dell'autonomia del laicato nelle sceltedi ordine temporale, non prende ufficialmente e direttamente posizione su ognisingola proposta normativa. “Per questo - spiegano alla Cei - non c'è unavalutazione ufficiale sulla proposta del sottosegretario Giovanardi”. Unaproposta che tuttavia piace al mondo cattolico e a molti vescovi. A favoredell'ipotesi è, tra gli altri, il vescovo di Palestina, mons. Domenico Sigalini,assitente nazionale dell'Azione Cattolica e segretario della CommissioneEpiscopale per le Migrazioni, presieduta dall'arcivescovo di Capua, mons. BrunoSchettino. Per mons. Sigalini, colf e badanti straniere sono oggi"struttura portante dell'assistenza alle persone" e dunque questotipo di sanatorie sono necessarie ma "occorre operare con cautela". Piùesplicito il plauso della Comunità di Sant'Egidio che "si appella alPresidente del Consiglio perché nel prossimo Consiglio dei Ministri, come suggeritodal sottosegretario Giovanardi, venga approvato un decreto di regolarizzazionealmeno per colf e badanti che già sono presenti in Italia e già lavorano pressole famiglie italiane". "Si ricorda - afferma una nota - che questiimmigrati non hanno niente a che vedere con il problema e con il decreto sullasicurezza: si tratta di persone indispensabili alla nostra economia e allaqualità della vita nel nostro paese: da loro dipende per molti italiani lapossibilità di andare a lavorare, la sopravvivenza e una qualità della vitadignitosa per molti anziani, una compagnia e un sostegno importante per inostri bambini. Si tratta di persone che già vivono nelle nostre case e chegodono di un rapporto  di fiducia preferenziale".