Palermo, truffa con i morti

Albina Perri

 Hanno rimediato un sacco di soldi dai morti. Le cinque persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Palermo chiedevano dei finanziamenti a nome di persone già defunte. Secondo gli inquirenti per le truffe é stata utilizzata l'attività di mediazione creditizia esercitata a Palermo da uno degli indagati, nonché la creazione di una unità locale fittizia di una società del Nord allo scopo “esclusivo di predisporre tutta una serie di finanziamenti a favore di falsi dipendenti”. Il meccanismo fraudolento prevedeva poi l'utilizzo di conto correnti intestati agli stessi soggetti morti su cui fare affluire gli importi dei finanziamenti, che venivano poi successivamente dirottati su altri rapporti riconducibili agli indagati. Tra gli indagati, scoperti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, ci sono un dipendente regionale e un tipografo addetto alla falsificazione dei documenti di identità. Sono oltre quaranta le truffe individuate delle quali una “trentina andate a buon fine”. L'ammontare complessivo dei finanziamenti indebitamente percepiti è di 350.000 euro.