Alta tensione
Letta non molla e ferma la corsa di Renzi al governo
Lo scontro tra Matteo Renzi ed Enrico Letta va avanti tra veleni e duri faccia a faccia. Nessuno dei due contendenti vuole cedere. Letta si aggrappa alla poltrona, Renzi invece è in pressing per piazzarsi a palazzo Chigi. Tutti e due hanno una sola paura, condivisa anche dal Colle: le elezioni anticipate. Se si aprissero le urne, la vittoria di Silvio Berlusconi sarebbe quasi certa. E così va avanti questo balletto estenuante tra il segretario e il premier nell'attesa che si sblocchi lo stallo istituzionale. Intanto i due, Enrico e Matteo se le danno con piacere. Il faccia a faccia di questa mattina, definito "positivo" dai renziani in realtà è stata una sorta di "guerra termonucleare" come l'hanno definita i renziani. Letta ha ribadito la sua posizione: "Non mi dimetto". Anzi il premier ha rilanciato l'azione di governo con il suo "Impegno Italia". Insomma Enrico di fatto punta a rovinare la festa a Matteo. Le parole del premier in conferenza stampa non sono andate giù a Matteo. Letta sulla staffetta ha le idee chiare: "Ieri mi hanno chiesto se mi dimettevo. Le dimissioni non si danno per dicerie o manovre del palazzo, per un retroscena. Il rispetto delle istituzioni merita chiarezza. Chi vuole venire qui al posto mio deve dire cosa vuole fare". E facendo riferimento alle parole con cui nei giorni scorsi Matteo Renzi aveva lanciato l'hashtag #enricostaisereno, ha spiegato che se fosse per lui ora "l'hashtag sarebbe #iosonoserenoanzizen". Non solo: "Dopo questa esperienza - ha chiosato - potrei perfino insegnare pratiche zen in qualunque monastero". Insomma il messaggio è chiaro io non mi muovo da palazzo Chigi. Furia Renzi - E così è scoppiata la furia di Renzi. Il rottamatore non si aspettava una conferenza stampa del premier per rilanciare l'azione di governo, il sindaco si aspettava il silenzio oppure le dimissioni del premier. Invece nulla di tutto ciò. Così al Nazareno, come racconta l'Huffpost, prima che Letta arrivasse a parlare davnti ai microfoni Renzi raduna i suoi. E con Lorenzo Guerini, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, David Ermini, Davide Faraone, Ernesto Carbone si è sfogato contro il premier che nel faccia a faccia non gli aveva detto che voleva rilanciare l'azione del governo. “Me lo poteva dire chiaramente, invece ha tenuto le carte coperte…”, avrebbe detto Renzi con i suoi. In sostanza, una pugnalata alle spalle. Da staffetta si è passati alla maratona di Enrico con Renzi che in affanno pare non aver fiato per arrivare al traguardo. L'ora X scatta domani in segreteria quando alle 15 parlerà Renzi. Intanto per stanotte, Letta resta a palazzo Chigi, e Renzi "solo" al Nazareno.