A Inveruno

Cutrì, l'ergastolano catturato nella notte

Andrea Tempestini

Un'esplosione alle 3.35 di domenica mattina. Poi la cattura: finisce così, con una porta che salta per stanarlo, la fuga di Domenico Cutrì, l'ergastolano fuggito lo scorso lunedì dal carcere di Gallarate, catturato dai carabinieri in via Villoresi, a Inveruno, il suo paese natale. Cutrì, 31 anni, dormiva su un divano nell'appartamento di una palazzina in costruzione. Il rifugio - Insieme all'ergastolano un complice, Luca Greco. In casa c'erano pasta, riso, farina, biscotti, pane e merendine, poi acqua e latte, un fornello e del tabacco. Insomma, tutti i beni "primari" necessari per proseguire la latitanza. Nell'appartamento anche le pagine dei quotidiani che raccontavano la sua fuga e la ricerca dei carabinieri, coordinati dalla procura di Busto Arsizio. Il blitz con cui Cutrì è stato catturato è stato condotto dal Gis, il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri. Cutrì aveva con sè una pistola, ma non ha avuto il tempo di raggiungerla: era già in manette. La sua fuga, dunque, si è conclusa dopo meno di una settimana. Il covo di Domenico Cutrì Guarda la Gallery Il cerchio - La svolta tra mercoledì e giovedì, quando sono stati fermati due banditi del commando che lo aveva liberato, e che avrebbero dato informazioni preziose. Non a caso venerdì è stato preso Daniele Cutrì, il fratello più piccolo (il terzo fratello, Nino, ideatore del piano, è morto nell'assalto per liberare Mimmo, colpito dal fuoco delle guardie penitenziarie). Sempre venerdì era stata catturata Carlotta Di Lauro, fidanzata di Nino e madre di un bimbo di 5 anni, anche lei in fuga. Il settimo uomo della banda era stato intercettato ieri, sabato 8 febbraio. Il complice di Cutrì, catturato nella notte, nel covo non era di guardia: dormiva. I due pensavano di essere al sicuro, ma si sbagliavano.