Violenza a Roma
Dopo un mese di convivenzapicchia la fidanzata 19enne e la manda in coma
Continua a negare di aver picchiato e ridotto in coma la sua convivente di appena diciannove anni l'uomo, muratore di 35 anni, fermato la notte scorsa dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. I due avevano una relazione da alcuni mesi e convivevano in un appartamento di via Emilio Costanzi, nella zona di via Casal Bernocchi, alle porte di Roma, dove la ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasferita in gravi condizioni prima al Grassi di Ostia e poi al San Camillo dove in nottata è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla testa. A dare l’allarme è stato proprio il trentacinquenne, conosciuto alle forze dell’ordine per problemi legati alla droga, che nella serata di ieri ha chiesto aiuto ai vicini di casa pregandoli di telefonare al 118 perchè la sua fidanzata era caduta a casa e aveva sbattuto la testa. Versione questa, della caduta accidentale, che l’uomo ha continuato a sostenere anche davanti ai Carabinieri della compagnia di Ostia intervenuti sul posto dopo la segnalazione giunta dall’ospedale. Gli stessi medici hanno immediatamente rilevato ferite tali alla testa più compatibili con un’aggressione che con una caduta. Alcuni vicini di casa hanno, inoltre, riferito agli investigatori di un litigio tra la coppia che sarebbe durato tutto il pomeriggio di ieri. Litigi tra i due che probabilmente erano dovute alle crisi di gelosia dell’uomo. La ragazza, diplomata all’istituto alberghiero, non lavorava e i suoi genitori avevano tentato di impedire il rapporto con il trentacinquenne tanto che il padre si era rivolto anche alle forze dell’ordine denunciando il convivente della figlia con l'accusa di circonvenzione di incapace sostenendo che la figlia soffrisse di un deficit cognitivo.