Lo strano progetto
Comune di Roma, corsi nelle scuole contro l'omofobia
Un corso nelle scuole per aprire gli orizzonti dei ragazzi sul mondo omosessuale. A Roma un'iniziativa promossa dall'assessorato alla Cultrura del Comune capitolino fa scoppiare la polemica. Una direttiva firmata dall’assessore Alessandra Cattoi e indirizzata ai dirigenti scolastici e agli insegnanti promuove l'iniziativa Lecosecambiano@Roma, un progetto contro il bullismo omofobico nelle scuole. L'iniziativa promossa dalla Giunta guidata da Ignazio Marino non convince molti genitori. I corsi, come recita la circolare, si terranno nelle scuole tra frebbraio, marzo e aprile. I docenti sono ovviamente in buona parte di sinistra e porteranno in aula le loro "testimonianze" sul mondo Lgbt. I docenti "rossi" - Come racconta il Giornale d'Italia, tra i "Prof" ci sono Serena Dandini, in passato anche madrina del Gay Pride, poi ci sarà anche Dacia Maraini, scrittrice icona della sinistra, ma in cattedra ci sarà spazio pure per Maria Sole Tognazzi, tra coloro che hanno inviato una lettera al sindaco Marino invitandolo "a chiedere agli insegnanti di parlare di omosessualità, di bisessualità e transessualità". La lista non finisce qui. A far parte del team di insegnanti gayfriendly c'è pure la famiglia Vecchioni. Francesca, figlia di Roberto, famosa per aver avuto due gemelle con la sua compagna grazie alla fecondazione eterologa, porterà la sua testimonianza davanti ai ragazzi. E immancabilmente c’è il padre Roberto, simbolo dei cantautori della sinistra, girotondino e non certo super partes. Ma il Comune di Roma per il corso ha reclutato altri insegnanti come Ferzan Ozpetek, Ivan Cotroneo, Umberto Veronesi e Fabrizio Gifuni. Non manca nessuno all'appello. I moduli per l'adesione al progetto sono già sulle scrivanie dei presidi delle scuole romane. Genitori in rivolta - Ma monta la protesta dei genitori. "Sono otto mesi che abbiamo chiesto di incontrare il sindaco Marino, ma ad oggi ancora nessuna risposta. Non solo: dopo aver smantellato tutte le politiche familiari che avevamo contribuito ad attuare negli anni precedenti, vengono prese iniziative che riguardano le famiglie romane senza confrontarsi con le Associazioni familiari o dei genitori", ha scritto, in una nota, la presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio Emma Ciccarelli, alla luce proprio del nuovo bando promosso dall’assessorato Scuola. "Siamo contrari, come è ovvio, ad ogni forma di bullismo all’interno delle scuole, ma siamo convinti che questo delicato tema educativo debba essere trattato concordando con i genitori i modi e i tempi onde evitare indottrinamenti. Per questo chiediamo un confronto: abbiamo ricevuto centinaia di mail da parte di genitori spaventati per queste proposte educative che trattano temi così delicati. L’omofobia si vince con l’educazione, non con l’ideologia", ha aggiunto la Ciccarelli. Insomma nonostante il corso scolastico si presenti come un ciclo di seminari contro il "bullismo omofobico", i testimonial scelti dall'assessorato non fanno dormire sonni tranquilli ai genitori. La circolare del Comune di Roma - Il Comune di Roma tiene a precisare che gli appuntamenti riguardano "un progetto che s’iscrive nelle linee d’indirizzo internazionali, e dell’Unione Europea in particolare, per combattere l’omofobia e la transfobia sui banchi di scuola. Gli obiettivi: rilevare percezioni ed esperienze degli studenti per elaborare adeguati programmi anti-discriminazione; sensibilizzare i ragazzi sul valore delle differenze e sul rispetto delle scelte individuali; promuovere una visione positiva attraverso concrete testimonianze; dare informazione sui servizi presenti a Roma per le persone LGBT; contribuire alla lotta contro l’omofobia interiorizzata e sociale, promuovendo un nuovo approccio alla molteplicità degli orientamenti sessuali e delle identità di genere". Il caso è aperto. E la polemica presto busserà alle porte del Campidoglio.