Parbat, i due alpinisti salgono

Eloisa Palomba

Hanno ripreso a scalare Walter Nones e Simon Kehrer, i due alpinisti italiani impegnati nel superare il temibile ostacolo del Rakhiot sul Nanga Parbat, la nona montagna più alta della terra nella regione dell’Himalaya. Secondo quanto raccontano Maurizio Gallo e Gnaro Mondinelli, i due alpinisti andati in loro soccorso, Nones e Kehrer hanno superato un salto di 150 metri roccia “e ora stanno salendo spediti. La nove sembra buona e il tempo lassù è bello”. Non è ancora stato stabilito nessuno contatto, però, tra i due alpinisti e la coppia di soccorritori, il cui obiettivo sarebbe quello di far scendere di qualche centinaio di metri Nones e Kerher, fino al punto in cui è avvenuto l’incidente di Karl Unterkircher. In mattinata un elicottero, alleggerito di sedili e accessori, era riuscito a lasciare un telefono satellitare vicino agli scalatori, assieme ad alcuni viveri. “Adesso aspettiamo con urgenza che chiamino”, ha spiegato Agostino De Polenza, organizzatore della missione di soccorso, dopo un primo contatto andato a vuoto. “Sembra che l’unica soluzione possibile sia a questo punto quella di far tornare Walter e Simon ad una quota di 6500 metri, dove è accaduto l’incidente a Karl, sul grande ghiacciaio pensile che taglia a metà la parete Rakhiot. Lì i piloti hanno individuato la possibilità di tentare un recupero”. Ieri l’elicottero Ecoureil B3, messo a disposizione dall'esercito pakistano, con a bordo i soccorritori italiani Silvio Mondinelli e Maurizio Gallo, aveva tentato di raggiungere Nones e Kehrer, ma le cattive condizioni meteo non avevano consentito al velivolo di spingersi oltre quota 6500 metri. Il primo sopralluogo con l’elicottero, durato circa un’ora, era comunque servito a Mondinelli e Gallo per ispezionare il luogo dell’incidente e identificare con certezza la posizione della tenda di Nones e Kehrer. Nel frattempo Herbert Mussner, manager di Karl Unterkircher, sul sito internet dedicato allo scalatore altoatesino morto mecoledì (www.karlunterkircher.com) lancia un appello per mantenere viva la memoria del giovane scomparso: “Per ricordare il nostro compagno Karl accendiamo tutti una candela e mettiamola alla finestra”.