Il caso
Verona, Liliana Segre contro la via intitolata ad Almirante: "Scegliete tra me e lui"
Una strana coincidenza ha voluto che nello stesso giorno, giovedì 16 gennaio, il consiglio comunale di Verona abbia concesso la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, e intitolato una via a Giorgio Almirante, storico leader del Movimento sociale italiano e collaborazionista della Repubblica di Salò nazifascista. A distanza di pochi giorni, l'associazione veronese "La città che sale" ha presentato ricorso al prefetto affinché non autorizzi la delibera comunale: "Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada ad uno dei responsabili diretti di quello stesso regime?", si domanda l'associazione. Ma una valanga di proteste si è levata anche dalla comunità ebraica e da un suo esponente di rilievo, la senatrice a vita Liliana Segre. Leggi anche: Salvini, organizza convegno antirazzista e invita anche Liliana Segre La Segre, a colloquio con l'agenzia AdnKronos, si mostra sorpresa dalla scelta del consiglio comunale veronese e rilancia: "Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l'una all'altra. Questo no, non è possibile!". Poi aggiunge: "Almirante [...] fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza per il quale noi ebrei non eravamo italiani. Credevo che quel tempo non ci fosse più in Italia, ora apprendo che purtroppo c'è ancora". Insomma, vietato intitolare una via ad Almirante.