Massacrata
Milano, anziana uccisa. Confessa l'operaio bulgaro: "Speravo di trovare più soldi"
"Pensavo di trovare più soldi". Invece in casa c'erano solo mille euro. L'operaio bulgaro che lavorava nella cascina di Podere Ronchetto, alle porte di Milano, ha confessato nella notte l'omicidio di Carla Quattri Bossi, di novant'anni. La polizia scientifica ha anche trovato dei riscontri, tra cui, nella sua abitazione, monili della vittima, un'impronta di una scarpa compatibile con quelle presenti sulla scena del crimine e i vestiti che avrebbe indossato al momento del delitto, già in lavatrice. Dopo la mattanza, l'uomo ha confessato di aver trascorso la serata in discoteca, come nulla fosse. Leggi anche: Milano, la 90enne massacrata in casa: una drammatica svolta. Orrore, chi è l'uomo arrestato L'anziana ha avuto gli ultimi contatti con la sua famiglia sabato sera, 4 gennaio, quando si è recata alla Messa. Poi più nulla. E proprio sabato in tarda serata è stata uccisa brutalmente al piano terra della cascina Podere Ronchetto, dove abitava da sola. Colpi alla testa, molti: così è stata finita, tanto che sulla scena del delitto erano parecchie le tracce di sangue, anche su barattoli e bottiglie di vetro che sono state trovate sparse a terra. La casa, al momento dell'allarme lanciato da una dipendente della struttura, era completamente a soqquadro. Il corpo della novantenne riverso a terra, con la testa coperta da un pezzo di stoffa, forse una federa o un vecchio asciugamano, completamente intriso di sangue, per coprire i segni di violenza. I polsi invece erano legati con altri pezzi di stoffa strappati forse da un lenzuolo. Dai rilievi è emerso chiaramente che il cadavere è stato trascinato.