Rivalutare il territorio

Napoli e i suoi gioielli dimenticati, Anna Ambrosino: "All'Epifania carbone per tutti"

Giulio Bucchi

Le feste terminano con l'epifania, ogni regione ha le sue tradizioni, in Campania si aspetta la notte tra il 5 e il 6 per andare a Piazza Mercato, piazza storica dove tra bancarelle e negozi illuminati si pensa a riempire le calze, che poi il giorno dopo faranno la felicità di molti bambini, ma anche di tanti adulti.  "Una tradizione va sempre rispettata, così come vanno sottolineate sempre ad inizio anno le problematiche da risolvere in tempi brevi", spiega Anna Ambrosino, giovane giurista partenopea che con il suo progetto Restart mira alla rivalutazione dei beni della Campania, un progetto a 360° che vedrà protagonisti i tesori del territorio troppe volte rimasti nascosti. "Napoli è dei napoletani così come da sempre è stato e lo deve essere ancora oggi. E’ inutile bombardare di critiche un'amministrazione che sta per andare via, bisogna che noi cittadini portiamo avanti con coraggio le nostre idee e le nostre iniziative. Come? Attraverso la nostra unione. La politica del fare è quella che porta i risultati migliori, se stiamo a guardare e soltanto a criticare non otterremo mai nulla. Quando mi volto e guardo il panorama della mia bellissima città vedo una villa comunale che sta cadendo a pezzi, vedo parchi chiusi, alberi tagliati alle radici, vedo strade dissestate e soprattutto un’urbanistica e un ambiente che chiedono aiuto urlando. Tutto questo a chi dirlo? Non credo che l'amministrazione possa darci una risposta, l'unica cosa ormai che conta è la prossima campagna elettorale per le regionali e poi le comunali, ma tutto questo chiaramente senza avere progetti, ma solo con le solite inutili promesse. La Befana cosa dovrebbe portare al sindaco De Magistris? Un po' di carbone basterebbe? O forse meglio tante caramelle perché così potrebbe addolcirsi e forse capire tutte le cose che non vanno e che da anni i cittadini richiedono. Se poi vogliamo pensare a Conte cosa dovrebbe portargli la Befana? Anche lì forse darei molti più dolci che carbone, perché tanto con il carbone ci giocano ogni giorno, il carbone siamo diventati noi cittadini, il popolo di un'Italia che non si rappresenta neanche più con la bandiera durante le partite dei mondiali, a mio parere. Siamo ormai in lotta gli uni con gli altri alla ricerca di ideali purtroppo spesso invisibili, scomparsi. Carbone per le sardine? E chi sono? Forse un nuovo movimento, l'ennesimo movimento pronto a creare caos e panico in chiave antipolitica. Forse servirebbe una sola parola: unità e soprattutto cercare di fare dei nostre ideali, dei nostri sogni, progetti concreti. La gente è stanca di sentire parole famose, vuole fatti concreti, vuole progetti. Noi siamo pronti ad unirci per creare un qualcosa da quello che abbiamo, non distruggere, ma rimodularlo per quelle che sono le esigenze. Flash mob, cortei, proteste hanno solo l’effetto di creare caos, e dal caos non si crea nulla. Le altre città d'Europa che possono solo invidiarci, hanno però un vantaggio, sono più organizzati. Il Cogito ergo sum di Cartesio, penso dunque esisto, dovrebbe essere nelle nostre menti e nei nostri cuori ogni giorno. La Befana è una portatrice sana è una donna innanzitutto e quindi il mio appello, rivolto a tutte le donne che reggono il mondo, è che con le loro idee e con la loro forza riescano a cambiare le cose ogni giorno, a cominciare dalle proprie famiglie, dove il dialogo deve essere alla base di tutto, possibilmente a telefoni lontani".