Autogol
Partito Democratico, nel presepe c'è il muro di Gaza: incidente diplomatico con la comunità ebraica
In casa Pd anche la scelta del presepe può tramutarsi in un autogol, tanto da scatenare un incidente diplomatico con la comunità ebraica. Qui non c'entra il marxiano «oppio dei popoli» e la storica posizione del materialismo storico. Tutt'altro. Stavolta a creare l'ennesimo cortocircuito a sinistra è la forzatura ideologica con cui i dem hanno voluto leggere la Natività. Come? Con la versione di Banksy, dal nome dell'artista di strada anonimo celebre per le sue opere-provocazioni sparse in tutto il mondo. Per approfondire leggi anche: Il Pd scomparirà dopo il voto in Emilia Romagna Che cosa ha pensato di fare il Pd del Lazio? Ha scelto di celebrare il Santo Natale pubblicando sulla propria pagina social l'ultima installazione dell'artista: un presepe di guerra firmato in Cisgiordania al Walled off Hotel, proprio nei pressi del muro di protezione fatto costruire da Israele. Si chiama "La cicatrice di Betlemme" e sotto il motto scelto dal Pd («Auguri per un Natale di solo amore, senza odio») ripropone un presepe sovrastato, invece che dalla stella cometa, da un muro grigio colpito da una granata. Un modo, come ha spiegato il direttore dell'Hotel, per suscitare «vergogna in tutti quelli che sostengono il muro e l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele». Peccato, però, che proprio in quelle ore e a poca distanza ancora un razzo sparato da Gaza in direzione di Tel Aviv scatenava l'allarme fra la popolazione civile. Anche per questo la reazione nei confronti della trovata del partito di Zingaretti è stata veemente. «Cari "amici" del Pd, nello stesso giorno in cui pubblicate l'immagine dell'ultima "opera" di Banksy, i vostri amici di Hamas stanno inviando missili sul sud di Israele». Parola di Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino, unica ebrea romana tornata viva dal rastrellamento nazista al Ghetto di Roma nel '43. «Mettetevi una maschera in faccia - ha chiosato -, sempre che ne possediate ancora una». Polemico con la declinazione del suo stesso partito anche Emanuele Fiano, deputato dem di origini ebraiche: «Trovo inaccettabile che il Pd laziale abbia scelto per gli auguri questa immagine che fa coincidere la nascita del Cristo e quindi la sua storia seguente di predicazione e di passione e poi di morte con la vicenda palestinese». Il fatto che dopo le proteste il post sia stato rimosso è solo una parte della soluzione: «Non ho mai taciuto di fronte alle violenze non giustificate - ha continuato Fiano che rivendica il diritto alla pace per i due popoli -. Altrettanto non tacerò mai sulla violenza di missili lanciati sulla popolazione civile israeliana». La sinistra, dunque, è riuscita a inciampare distorcendo anche un simbolo come il presepe. «Usare solo una lettura di parte su quelle vicende sarà sempre un terribile e colpevole errore - questa la conclusione di Fiano -. Che lo faccia il Pd a me fa doppiamente male». di Antonio Rapisarda