La lettera

Le Sardine scrivono a Matteo Salvini sul caso Nibras: "Così ci metti tutti in pericolo, non sei cristiano"

Gabriele Galluccio

Le Sardine riaprono il caso di Nibras Asfa, la ragazza musulmana che in occasione della manifestazione romana dei pesciolini aveva preso in giro Giorgia Meloni. Adesso il movimento ittico torna all'attacco, scrivendo direttamente a Matteo Salvini. "Ha creato un clima sociale in cui una donna non si sente libera, non è cristiano. Nibras è italiana - si legge nella nota pubblicata su Facebook a firma di Lorenzo Donnoli - e da due settimane riceve minacce indicibili che lui ha stimolato e fomentato". Per approfondire leggi anche: Sardine, spunta l'associazione-cassaforte all'insaputa di tutti "Salvini ha asfaltato la possibilità di avere un confronto libero - continua l'ex ministro dell'Interno - privo di insulti e parole che richiamino all'aggressività. Perché racconta bugie e prende in giro gli italiani? Può dirsi cristiano colui che sceglie di esporre alla gogna mediatica chi la pensa diversamente? Sa bene cosa significa pubblicare sulla sua pagina la mia faccia e quella di Nibras. Significa dare un grosso contributo a mettere in pericolo la tranquillità e la libertà delle persone che non la pensano come lui". Infine l'esponente delle Sardine invita Salvini a leggere "i commenti pubblici dei suoi fan sotto ai suoi post. Sono già una rappresentazione sufficiente degli insulti che una cittadina italiana ed il ragazzo al suo fianco (autistico) stanno subendo. Questa è l'Italia: appurato che cristianità e sicurezza sono parole che non fanno realmente parte del suo vocabolario, cosa rimane? Temo solo qualche parola violenta uscita come un rigurgito, particolarmente disgustoso, dopo 49 milioni di bicchieri di vodka".