Solidarietà

Dal Kenya all'ospedale Monaldi di Napoli: intervento delicatissimo, così hanno salvato la vita a questa bimba

Giulio Bucchi

Dal Kenya all’ospedale Monaldi di Napoli per un delicato intervento che le ha salvato la vita. Una bimba, nata all’inizio di maggio, a sole tre settimane di vita è stata trasportata nel capoluogo campano grazie all’associazione Kenya Invisible Kids ed è stata ricoverata presso l’Uoc di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, diretta da Guido Oppido, per essere sottoposta a un intervento di trasposizione dei grandi vasi. «La piccola è arrivata da noi poche settimane dopo la nascita, con una trasposizione dei grandi vasi e un difetto intraverticolare ed è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico con il quale abbiamo invertito le arterie, reimpiantando anche le coronarie e corretto il difetto, ricostruendo il cuore», spiega Oppido. Operata e seguita per circa tre mesi, la neonata è stata riaffidata alle cure della famiglia e del medico che l’ha seguita alla nascita e, grazie a questo intervento, che è definitivo e correttivo, avrà una prospettiva di vita assolutamente normale. «Kenya Invisible Kids è un’associazione che lavora in sinergia con l’ospedale pubblico di Malindi e ogni anno ci occupiamo di oltre 50 bambini per i quali ci facciamo carico delle spese mediche», spiega Massimo Vita, che aggiunge: «Dei tanti casi che abbiamo trattato non ci eravamo mai trovati di fronte a pazienti che non potevano essere curati nel Paese d’origine. Quando siamo stati informati di questo caso, abbiamo cercato un ospedale in Europa che potesse effettuare l’intervento e il Monaldi si è dichiarato disponibile ad aiutarci. Grazie ai medici abbiamo trovato la forza di combattere per ottenere in tempi record i permessi e i documenti per partire». «La bimba è stata trasportata immediatamente in Italia, accompagnata dalla responsabile della neonatologia dell’ospedale di Malindi, e affidata al dottor Oppido e alla sua equipe. Senza di loro e senza l’ospedale Monaldi sarebbe morta», conclude Vita. «L’Azienda Ospedaliera dei Colli non si è certo tirata indietro di fronte a questa richiesta, abbiamo messo a disposizione tutte le nostre competenze per poter salvare la vita di questa piccola paziente e attivato tutte le procedure necessarie per garantire la migliore assistenza possibile», ha dichiarato Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. «Ancora una volta l’Azienda dei Colli dimostra di essere attenta all’accoglienza e alla solidarietà e conferma la sua attenzione ai pazienti più fragili», conclude. Di Giuliana Covella