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La prima vacanza in coppia: come non renderla un inferno
Svegliarsi insieme, passare la giornata fianco a fianco, al mare o in montagna, pranzo e cena, il riposino del pomeriggio, la passeggiata serale mano nella mano e il bacio della buonanotte prima di addormentarsi. La prima vacanza soli soletti, lontani dagli impegni, dalle famiglie e dallo stress quotidiano: un sogno che può trasformarsi in un inferno. Che la prima villeggiatura di coppia sia un momento bello per scoprirsi e conoscersi meglio è sacrosanto. Ma non sempre si rivela quell' idillio tanto atteso. Il partner può risultare noioso, dall' umore altalenante o poco affettuoso. Non è soltanto un week end che passa in un lampo, in una settimana la relazione viene messa a dura prova. Si interrompe una routine consolidata e rassicurante per vivere la novità condita dall' incertezza. Si potrebbe tornare a casa più affiatati, certo, più vicini dal punto di vista affettivo, intimo e sessuale, ma anche no. Si potrebbe rafforzare l' amore, ma anche farlo svanire del tutto. FIANCO A FIANCO Ventriquattro ore su ventiquattro sono tante da trascorrere sempre insieme, senza un attimo di respiro pure per le coppie collaudate. Ecco perché è importante ritagliarsi qualche momento per sé: una nuotata, una corsa rigenerante al tramonto, un salto al negozio dietro l' angolo dove in vetrina hanno esposto quel modello di pantaloni del tutto introvabile in città. Quella mezzora in solitudine è una sorta di decompressione fondamentale per il proprio benessere psicofisico. E uno spazio da difendere per il bene della coppia. Il luogo della villeggiatura: mai lasciarlo decidere al fidanzato. Se si desidera un comodo resort e si è costretti a un' avventurosa vacanza in tenda, con fornelletto da campo, non può finire bene. La meta va condivisa. La location deve soddisfare gli interessi comuni, altrimenti qualunque occasione è buona per litigare. Ci si può confrontare anche in modo scherzoso per allegerire la pressione della scelta che possa incontrare i bisogni di entrambi. «Adattamento, flessibilità e disponibilità, sono le tre parole chiave perché il clima in vacanza resti costantemente sereno, senza scossoni emotivi», spiega Miolì Chiung, psicoterapeuta e direttrice dello Studio di Psicologia Salem. «È importante scendere a dei compromessi, prendersi delle responsabilità rispetto all' organizzazione del viaggio, dal prenotare il volo all' albergo e alle gite», aggiunge la psicologa. Bisogna essere disponibili ad ascoltare il partner, i suoi fastidi e i malumori così come le proprie insofferenze. Partire con la consapevolezza che gli imprevisti sono spesso dietro l' angolo, aiuta. Mai lasciarsi prendere dal panico o, peggio, dare la colpa all' altro. Le difficoltà vanno messe in conto, qualche intoppo potrebbe verificarsi inoltre per la diversa velocità con la quale ognuno di noi si adatta alle situazioni nuove. I primi giorni sono quelli più difficili: cambiare ritmo, lasciare il tran tran e le corse quotidiano non è immediatamente sinonimo di piacere. I LITIGI Può capitare che ci si irriti a vicenda per delle banalità: dal dentifricio chiuso male a quanto tempo l' altro passa in bagno, fino alla temperatura dell' aria condizionata in camera (troppo alta o troppo bassa). L' importante è non perdere la calma, le dissonanze emotive possono creare un corto circuito assai pericoloso. La pacatezza è utile in qualunque circostanza, così come una bella dose di autoironia che permette di sdrammatizzare gli aspetti ruvidi del compagno o del proprio carattere. Un consiglio spassionato: lasciate spenti i cellulari, sono motivo di litigio in città, figuriamoci in vacanza. L' amico oppure l' amica che telefona o, peggio, il corteggiatore timido che scrive messaggini sono tutti elementi di disturbo, i quali scatenano inevitabilmente attacchi di gelosia, fastidiosi e irritanti quanto la puntura di un insetto. CON GLI AMICI Se è la prima volta, meglio soli che male accompagnati. «Partire con la famiglia o con gli amici è più impegnativo, proprio perché non c' è ancora equilibrio all' interno della giovane relazione e si rischia una serie di incomprensioni a catena», ne è convinta la Chiung. E poi mettere d' accordo tutta la comitiva diventa più impegnativo. Non va meglio nelle unioni consolidate dove litigi e screzi sono all' ordine del giorno. In riva al mare, stando insieme per così tante ore, i malesseri e i problemi si ingigantiscono rendendo invivibili le giornate sotto il sole. Una storia piena di tensioni e conflitti può trovare nella pausa delle ferie il terreno ideale per la Guerra dei Roses. Secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel, www.jetcost.it, una coppia italiana su cinque decide di divorziare o lasciarsi con il proprio partner dopo solo qualche giorno di vacanza. Sono state recentemente intervistate mille persone di età superiore ai 18 anni, sposate o fidanzate, che avessero fatto almeno un viaggio di una settimana insieme alla dolce metà negli ultimi 12 mesi. Se pensate di partire per superare la crisi di coppia, lasciate perdere. «È altamente sconsigliato, si rischia di tornare più separati che mai», parola di psicoterapeuta. di Daniela Mastromattei