Ferma al porto di Augusta
Gregoretti, la nave carica di migranti non scalda nemmeno la sinistra. Non è di una ong...
Per ora i 131 migranti salvati al largo della Libia restano a bordo della "Gregoretti", la nave della Guardia Costiera all' ancora nel porto di Augusta. E ci resteranno sino a quando l' Unione Europea non avrà dato una risposta chiara alle legittime domande poste dal governo italiano. «Ora la Ue risponda, perché la questione migratoria riguarda tutto il Continente», ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Una posizione, quella dell' esponente grillino, sommata al silenzio dell' Europa, che ha mandato in tilt la sinistra, pronta a trasformare la vicenda della "Gregoretti" in un altro caso "Diciotti". La compattezza del governo e il caso del carabiniere ucciso a Roma, hanno indotto gli esponenti del Pd a concentrarsi sul leader del Carroccio, il ministro degli Interni Matteo Salvini. Gli immigrati, anche per le anime belle del politicamente corretto, dell' accoglienza a prescindere, possono aspettare. Del resto a Bruxelles, complice il weekend e la fase di vuoto di potere tra la vecchia Commissione in carica e la nuova ancora da insediare, tutto tace. Tanto che anche Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce: «Rinnovo un accorato appello affinchè la comunità internazionale agisca con prontezza e decisione, per evitare il ripetersi di simili tragedie», ha detto il pontefice durante l'Angelus, «e garantire la sicurezza e la dignità di tutti. Vi invito a pregare insieme con me per le vittime e per le loro famiglie». Leggi anche: La procura svela i trucchetti sporchi della Open Arms: il metodo per "riempirci" di immigrati Venuto meno l' interesse per gli immigrati, l' ex portavoce di Matteo Renzi ai tempi di Palazzo Chigi, Filippo Sensi, oggi deputato del Pd, prova a imbastire una polemica fine a sè stessa. «La "Gregoretti" ad Augusta, i giornalisti confinati lontano: la nave ha attraccato al molo della base militare Nato, è la scusa ufficiale. Prosegue la solita danza macabra sulla pelle di un centinaio di disperati e l' umiliazione della Guardia Costiera. Mi vergogno per Salvini, Trenta e Toninelli», scrive su Twitter il deputato Pd, mettendo insieme domanda e risposta. Essenso un porto militare, valgono le regole della Marina militare. Punto. Nel frattempo i 131 immigrati della "Gregoretti" vengono «assistiti dall' equipaggio e dal team medico in attesa delle decisioni della Ue sulla ricollocazione dei naufraghi soccorsi», spiega in una nota la Guardia Costiera, che ha ricostruito le tappe della vicenda. Tutto inizia il 25 luglio scorso quando «diversi gommoni carichi di migranti hanno lasciato la Libia per dirigersi verso le coste europee». Tre sono stati soccorsi dalla guardia costiera libica, intervenuta anche sul barcone affondato al largo di Al Khoms mentre altri tre hanno proseguito la navigazione entrando all' interno della zona di Sar maltese. Lo spostamento ad Augusta è stato disposto per il «peggioramento delle condizioni meteo». Chi parla di «strumentalizzazione» da parte della Guardia Costiera farebbe bene a documentarsi. Come sono abituati a fare gli appartenenti alle Ong. «La nostra solidarietà alla Guardia Costiera, quello che sta accadendo alla "Gregoretti", al suo equipaggio e ai naufraghi imbarcati è inaudito», scrive su Twitter Alessandro Metz, armatore di Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che ha «monitorato il Mediterraneo centrale». Come documenta la nota della Guardia Costiera «le autorità de La Valletta hanno soccorso un gommone con circa 100 migranti e richiesto nel contempo collaborazione all' Italia, che ha inviato, su indicazioni del ministero dell' Interno, due motovedette, della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, che hanno assistito 141 naufraghi. Successivamente 6 migranti, per ragioni sanitarie, sono stati portati sull' isola di Lampedusa». Altro che nuovo caso "Diciotti" e "ostaggi" tenuti a bordo... di Enrico Paoli