Fondi russi

Metropol, la grossa sorpresa: chi è e chi votava "Nonno Francesco" Vannucci, il terzo uomo con Savoini

Giulio Bucchi

Nel passato di "nonno Francesco" avventure politiche a sinistra, tra Margherita e Pd. Il 63enne Francesco Vannucci, livornese consulente esperto bancario, ha confessato alle agenzie Ansa e Adnkronos di essere lui il terzo uomo presente all'hotel Metropol a Mosca, il 18 ottobre 2018, insieme a Gianluca Savoini e all'avvocato Gianluca Meranda. Il primo è indagato a Milano per corruzione internazionale, sospettato di aver trattato con imprenditori petroliferi russi per far finire soldi nelle casse della Lega. Il secondo, come Vannucci, si è dichiarato in prima persona ed entrambi sono dunque diventati "testimoni-chiave" di questa fumosa vicenda. Leggi anche: "Non serve sentire Salvini". Il pm Greco smonta il teorma Pd-M5s? Il quotidiano toscano Il Tirreno, in attesa di capire il ruolo del "nonno" (che ha parlato di incontro assolutamente "professionale" nel "rispetto delle regole"), scava nel suo curriculum e scopre che Vannucci dopo esordi professionali come dipendente del Monte dei Paschi di Siena, la banca rossa per eccellenza, ha avuto trascorsi nel sindacato bancari di Cisl e Cgil prima di mettersi in privato come advisor finanziario. Non solo: "In politica - scrive il Tirreno - ha mosso i suoi primi passi all'epoca della Margherita di cui è stato anche vice coordinatore per la provincia di Livorno". Nel 2006 la rottura burrascosa, e la nuova avventura nel Pd, con le ultime tracce di un ruolo attivo del consulente che risalgono al 2010. Di sicuro, comunque, il testimone non sarà tacciabile di simpatie salviniane. Ecco perché la sua confessione "assolutoria" per sé e per gli altri partecipanti potrebbe essere una buona notizia per la Lega.