Robe da matti
Sea Watch, il legale attacca Salvini: "Aglio, olio e peperoncino. Così istiga all'odio contro Carola Rackete"
Adesso Sea Watch vuole mettere becco anche sulle leggi proposte da Matteo Salvini. Ovvio, se le leggi mettono nel mirino le ong. Si parla del pacchetto di emendamenti al decreto sicurezza-bis che mira ad introdurre sanzioni fino a 1 milione di euro per chi viola le disposizioni circa l'ingresso in acque territoriali. A commentare la misura, ecco l'avvocato della ong, Salvatore Tesoriero, il quale afferma: "Si parla di una multa di un milione di euro. Mi sembra che il rigore metodologico sia quello delle vecchie trasmissioni di Iva Zanicchi: Cento, cento, cento - fa lo spiritoso -. Ci vuole proporzione tra la gravità del fatto e la sanzione, qui saremmo di fronte a sanzioni assolutamente sproporzionate, considerando anche il sequestro della nave e carcere per il comandante". Insomma, ora ci vengono pure a fare la lezione: se ne fregano delle leggi italiane, irrompono nei porti e giudicano sproporzionate le sanzioni che sono sì dure, ma semplicemente perché le ong navigano nell'impunità. Intervenuto a L'Italia s'è desta su Radio Cusano Campus, il legale della Sea Watch ha poi aggiunto: "Siamo di fronte a una normativa che è ancora in discussione, stiamo parlando di emendamenti e mi sembra che l’accordo politico debba essere ancora raggiunto. Ovviamente c’è preoccupazione, ma non tanto per la singola sanzione amministrativa, quanto per le politiche di questo governo e ogni cittadino dovrebbe essere preoccupato per questa politica così aggressiva e livorosa sulla chiusura dei porti - spiega Tesoriero -. Bisogna capire se questa politica è in linea con i trattati internazionali e soprattutto se è una politica umana che ci rappresenta davvero". Dunque, spiega chiaro e tondo di sentirsi al di sopra della legge: "La consapevolezza non era di infrangere la legge, ma di mettere in salvo i migranti soccorsi nella maniera meno eclatante possibile considerando che la Sea Watch è stata ferma per 14 giorni al limite delle acque territoriali. Se ci fosse stata la volontà di sfidare un governo o un ministro sarebbero entrati subito - riesce ad affermare -. C’era una situazione di stretta necessità considerando la situazione a bordo che era diventata insostenibile. Non è stato convalidato l’arresto di Carola Rackete, ma il procedimento nei suoi confronti potrebbe continuare. I pm penso terranno conto della pronuncia del giudice che non ha convalidato l’arresto, ma hanno il procedimento aperto e faranno le loro valutazioni". Leggi anche: Carola Rackete, la raccolta fondi e "il partito delle ong" Non manca poi un commento sulla querela da parte di Carola Rackete nei confronti di Matteo Salvini per diffamazione: "Vi è una denuncia che verrà depositata tra oggi e domani da Carola Rackete per diffamazione e istigazione a delinquere di Salvini nei suoi confronti. Anche la Sea Watch sta valutando una denuncia-querela e non escludo che potremo presentarla. Il discorso d’odio innesca un volano di pericoli per l’incolumità di questa giovane donna. Quando il leader di un grande Paese mette in campo una campagna d’odio pesantissima nei confronti di una persona è pericolosissimo. Non si tratta solo di un episodio, si tratta di una serie di interventi pesanti del ministro che continuano. La frase di Salvini pensate che in questo momento Rackete potrebbe essere lì accanto a voi a mangiare una pasta aglio, olio e peperoncino è una frase di istigazione all’odio", conclude. Convinto lui...