Il sindaco e il falso ideologico

Giuseppe Sala condannato a 6 mesi per la Piastra di Expo: pena commutata, dovrà pagare 45mila euro

Giulio Bucchi

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala condannato ma "graziato": per lui 6 mesi di reclusione (pena convertita in un risarcimento pecuniario di 45mila euro) per falso ideologico e materiale. La vicenda è legata all'Expo 2015, di cui Sala era amministratore delegato della società organizzatrice. Secondo l'accusa, che aveva chiesto 13 mesi di carcere, Sala aveva siglato nel maggio 2012 degli atti retrodatati per sostituire due membri incompatibili della commissione che avrebbe aggiudicato l'appalto della cosiddetta Piastra di Expo.  Leggi anche: II sindaco Sala contro MIlan e Inter, a Milano è guerra per San Siro "La procura generale aveva un obiettivo che oggi ha finalmente catturato, dopo ben due volte senza riuscirci per fatti molto più gravi. L'obiettivo si chiama Beppe Sala", è il commento del legale del sindaco, Salvatore Scuto. "In questo dibattimento la procura generale ha coltivato in maniera convinta solo il capo d'imputazione che riguardava Beppe Sala. E il tribunale con questi distinguo, poi cercheremo di capire meglio in che termini, ha pensato e ha ottenuto di doverlo condannare, riconoscendo tutte le attenuanti possibili e immaginabili, ma questo non toglie e non cancella l'ingiustizia di questa sentenza di condanna", aggiunge il legale. "Da milanese - è il commento invece di Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier - non gioisco se il mio sindaco viene condannato".