Dopo il blitz di Lampedusa

Sea Watch, Carola Rackete forse la fa franca: il precedente Cap Anamur con Berlusconi che può salvarla

Giulio Bucchi

Potrebbe uscirne indenne, Carola Rackete. La capitana della Sea Watch è in arresto a Lampedusa e potrebbe finire a processo per lo sbarco fuorilegge della nave della ong avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. Già indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è ora accusata di violenza o resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio per lo speronamento della motovedetta della Guardia di finanza. Rischia più di 10 anni di carcere, ma c'è un precedente che secondo Repubblica e i legali consultati dal quotidiano diretto da Carlo Verdelli giocherebbe a suo favore. Leggi anche: "Non volevo speronarvi, ho solo...". Carola si scusa con i finanzieri: la sua linea difensiva (fa acqua) Nel 2004, ricorda il giornale, la nave Cap Anamur forzò il blocco navale imposto dal governo di Silvio Berlusconi per impedire lo sbarco a Porto Empedocle. Il comandante e il presidente della Ong furono arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ma il tribunale di Agrigento, lo stesso che sarà chiamato a giudicare la Rackete, ha poi assolto tutti "per aver adempiuto a un dovere, quello di salvare delle persone in mare".