La resa dei conti

Sea Watch 3 se ne frega dell'alt della GdF: è in porto. Il Viminale chiama in causa l'Olanda

Davide Locano

Lo scontro è totale, perché Sea Watch 3 - come annunciato giù alla vigilia - è passata dalle parole ai fatti. La capitana della ong, Carola Rackete, ha infatti forzato il blocco navale entrando con la nave in acque italiane, obiettivo far sbarcare i 42 immigrati a bordo a Lampedusa, a cui ha chiesto di far scendere le persone a bordo perché "non sono più in grado di garantirne la sicurezza". Un clamoroso atto di guerra della ong, che va allo scontro totale dopo 14 giorni di stallo. Il blocco navale viene forzato proprio mentre la Ue fa sapere di essere pronta a gestire il ricollocamento dei migranti a bordo. In virtù del decreto sicurezza-bis, la nave battente bandiera olandese va incontro al sequestro e la ong a una salatissima multa. La Rackete invece si espone a gravi conseguenze penali: "Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo", ha detto. Nel frattempo, la ong ha lanciato una raccolta fondi per affrontare le sanzioni. Leggi anche: Sea Watch 3, la capitana ora piange miseria Dopo che il blocco navale è stato forzato, una motovedetta della Guardia di Finanza e una della Guardia costiera, hanno raggiunto la nave per intimarle di fermarsi. La Sea Watch, però, non si è fermata all'alt intimato dalle Fiamme Gialle: da par suo la GdF, coordinata dal Comando aeronavale di Palermo, ha fatto sapere che proseguirà a intimare l'alt. In una durissima replica su Facebook, Salvini ha ribadito che "non sbarcherà nessuno" e ha bollato la Rackete come "una sbruffoncella che fa politica". Successivamente, con una nota diffusa dal ministro degli Esteri, si è appreso che "in riferimento al caso Sea Watch 3, la Farnesina conferma che, su indicazione del Ministro degli Esteri Enzo Moavero, sono state date istruzioni all'Ambasciatore d’Italia all’Aja di fare, immediatamente, un passo formale presso il Governo dei Paesi Bassi". Chiara la linea del governo italiano, così come esplicitata anche da Salvini nella sua diretta-social: chiamare in causa Amsterdam, costringerla ad assumersi le responsabilità di ciò che accade a bordo di una nave battente bandiera olandese. A pronunciarsi anche il Consiglio d'Europa: "Nell'attuale situazione si dovrebbe dare il permesso alla Sea Watch di far sbarcare le persone senza conseguenze per il capitano, l'equipaggio e l'armatore", ha detto Dunja Mijatovic, commissario ai diritti umani. Mijatovic si è poi impegnata a "sollecitare gli altri Stati a prendersi le loro responsabilità" affinché l'Italia non venga lasciata sola "a gestire le operazioni di salvataggio e accoglienza" dei migranti.