Storie di integrazione
Immigrazione, l'albanese clandestino col record di espulsioni (sempre a spese degli italiani)
L'albanese Emiljano Fejzo, clandestino e recordman di espulsioni, è ben a conoscenza della facilità con cui si possono varcare i confini in Italia. Espulso tredici volte con decreto, undici accompagnato in modo coattivo in aereo alla frontiera e altrettante ritornato dall'Albania (il tutto sempre a spese dei cittadini italiani) con la beffarda caparbietà di chi sa che le forze dell'ordine non hanno né mezzi materiali, né strumenti legislativi efficaci per far fronte alle continue violazioni della Bossi-Fini. Ora il 36enne attende il prossimo processo per direttissima a casa della sua compagna Alina C. nel paesino di Sant'Ilario, nel Reggiano, con l'unico obbligo di firma due volte alla settimana nella caserma dei carabinieri. L'uomo, con diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, dal 2005 riesce a rimediare solo qualche lavoretto in nero come manovale o imbianchino. Mansioni che però gli permettono di fare la spola senza problemi economici dall'Albania. O meglio, l'andata in direzione del suo paese, gliela offre lo Stato Italiano. Emiljano deve solo pensare al ritorno. "Sono di Durazzo - spiega l'albanese al Giorno -. Al porto mi conoscono tutti e un passaggio per ritornare lo rimedio sempre". Leggi anche: Mirandola, ecco perché il marocchino non poteva essere espulso La compagna Alina lo difende: "È un pesce che si mette dietro le navi: torna sempre, per me". Si vogliono sposare, i due. Con questo escamotage Emiljano potrebbe richiedere il ricongiungimento familiare. Alina, infatti, è stata per sette anni regolarmente assunta come badante e ha un permesso di lunga durata. "Tutti i documenti sono pronti. Manca solo un foglio - sostiene Fejzo -. Non riesco ad averlo tra carcere, processi ed espulsioni". L'ultimo proprio due settimane fa quando, la mattina del 23 maggio, è stato imbarcato su un volo da Malpensa per il Paese delle Aquile, ma pochi giorni dopo era già sul suolo italiano. Emiljano è stato poi intercettato dai carabinieri in centro a Sant'Ilario, per finire, mercoledì 5 giugno, a Palazzo di Giustizia di Reggio Emilia, e sottoporsi all'udienza di convalida degli arresti in attesa dell'ulteriore, inevitabile provvedimento di espulsione (nella "collezione" ce ne sono anche di quelli emessi dai prefetti di Bologna e di Treviso). Leggi anche: Torino, la denuncia del poliziotto al pm che ha liberato il senegalese "Ha dieci denunce in stato di arresto per reingresso illegale e due a piede libero per aver violato le misure imposte dal questore in alternativa all'accompagnamento", fanno sapere dal Comando provinciale dell'Arma. L'avvocato Paolo Bertozzi non demorde: "Chiederò al giudice che i reati siano considerati in continuazione anche con le pene già scontate. Ho anche già fatto presente che Fejzo ha avviato le pratiche per il matrimonio... A volte sembra che la Bossi-Fini sia un sistema per creare ostacoli burocratici a tutti, anziché regolamentare gli ingressi".