Il monsignore col buonsenso
Matteo Salvini, il vescovo di Ventimiglia si ribella al Papa: "Sugli sbarchi ha ragione il ministro"
Sull' immigrazione ha ragione Salvini». Mentre tra i vescovi si è accesa una gara di tirassegno contro il leader della Lega, nella Chiesa si alza una voce in difesa del ministro dell' Interno. È quella di monsignor Antonio Suetta, vescovo di Sanremo e Ventimiglia, territorio che spesso ha dovuto affrontare gravi emergenze profughi. «Non ho cambiato idea sulla solidarietà verso chi si trova in una situazione di bisogno, come nel caso degli immigrati sugli scogli nel 2015, ma già allora nutrivo perplessità sul multiculturalismo, su una società ridotta a semplice sommatoria di culture ed etnie» spiega il prelato al quotidiano Qn. Leggi anche: Feltri, Salvini è un "leader della Madonna": "Perché non mando al diavolo i preti" Che sulla gestione immigrati si schiera con il Viminale: «Tra i doveri di uno Stato c' è anche quello di governare i flussi migratori con umanità, verità e senso delle proporzioni. Inoltre, ritengo che un conto sia aiutare il prossimo nell' emergenza, un altro è organizzare in maniera stabile un' attività di soccorso in mare». Insomma, accoglienza ma con raziocinio, non porti aperti a tutti. «La Chiesa ha fatto e fa molto con grande umanità e retta intenzione», continua monsignor Suetta. «Rimane il rischio che alcune realtà solidali possano utilizzare il fenomeno migratorio per altri scopi: impoverire l' Africa per lasciarla alla mercé di certi potentati; favorire uno stravolgimento dell' identità europea attraverso l' approdo di masse umane disomogenee». Quanto alle critiche a Salvini per il bacio al rosario in piazza Duomo, il vescovo taglia corto: «Non trovo nulla di blasfemo o irrispettoso nel gesto del ministro. Parlava di Europa, ha baciato il rosario e invocato la benedizione di Dio e dei santi. È perfettamente compatibile con i convincimenti che dice di avere, poi ognuno è libero di considerare il tutto come crede, ricordando che è sempre impossibile valutare la profondità delle intenzioni».