Il caso
Legittima difesa, il primo caso del ladro di 16 anni: ferito in casa, che cosa rischia chi ha sparato
È il primo caso di legittima difesa da quando il presidente della Repubblica ha firmato la nuova legge, anche se per conoscere bene l' esatta dinamica dei fatti, occorre aspettare la fine delle indagini. L' episodio è accaduto venerdì sera a Roma: un giovane di origine albanese viene scaricato da alcuni conoscenti davanti al pronto soccorso dell' ospedale Gemelli. Ha profonde ferite d' arma da fuoco all' addome e perde molto sangue. L' auto sgomma via e si dilegua nella notte. Il ragazzo, si scoprirà che ha 16 anni appena, viene portato in terapia intensiva e operato d' urgenza. È in prognosi riservata, ma non rischia la vita. Un paio di ore prima al 112 era arrivata una telefonata in cui un uomo di Monterotondo (comune dell' area metropolitana di Roma) denunciava un tentativo di furto nella propria abitazione. L' uomo, un 29enne residente del posto figlio del proprietario di casa, ha spiegato ai carabinieri di avere sorpreso una banda di ladri in soggiorno e di avere sparato con la propria arma regolarmente detenuta. Ha aggiunto di essersi accorto dei rumori provenire da un angolo dell' abitazione di famiglia, di avere sorpreso i malviventi che avevano forzato una porta finestra probabilmente convinti di non trovare nessuno all' interno. Ha ammesso di avere sparato, ma ha specificato di non essersi accorto di avere centrato uno della banda. Leggi anche: Bruti Liberati attacca Salvini sulla legittima difesa: "Smontato lo slogan che si può sparare" RILIEVI E TRACCE I carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia hanno effettuato a lungo i rilievi nella villetta alla ricerca di eventuali tracce ematiche che devono essere comparate con il sangue del sedicenne albanese ricoverato in ospedale. Ma non ci sono molti dubbi sul fatto che i due episodi siano collegati, è questa la pista privilegiata dagli inquirenti, soprattutto alla luce del racconto del 29enne che ha sparato dopo avere sorpreso gli intrusi nella sua proprietà. L' uomo, sentito a lungo dagli investigatori, prima dagli agenti della Mobile di Roma poi dai carabinieri, non ha chiarito se i ladri (quasi sicuramente tutti stranieri, ma esperti del posto) lo abbiano minacciato con delle armi o se non abbiano smesso di rubare nonostante l' eventuale avvertimento del padrone di casa, che a quel punto avrebbe comunque aperto il fuoco. I pm, coordinati dal procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto, stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per chiarire la dinamica di quanto avvenuto. Al vaglio di chi indaga la posizione del proprietario dell' immobile che avrebbe esploso numerosi colpi di pistola in direzione dei malviventi con un' arma di grosso calibro, ora sequestrata. Si attende l' informativa dei militari con gli elementi raccolti sulla vicenda e si spera che il minore, piantonato in ospedale, possa fornire la sua versione dei fatti appena sarà in condizione di farlo. Materiale utile all' inchiesta dovrebbe arrivare anche dalle telecamere fuori dal pronto soccorso dove è stato scaricato il ferito. Chi indaga, una volta ricostruito quanto accaduto, dovrà valutare se chi ha sparato l' ha fatto per legittima difesa, secondo le nuove norme appena promulgate, dunque in presenza di un grave turbamento, oppure no. In serata, dal Piemonte, il ministro dell' Interno Matteo Salvini ha commentato l' episodio. «Mi è stato chiesto se mi dispiace per il 16enne ferito. Ho risposto che se non avesse fatto il rapinatore ora starebbe bene a guardare Ballando con le stelle». di Brunella Bolloli