Non c'è inchiesta senza Cav
Ligresti Fonsai, i manager intercettati: "Il pm vuole tirare in ballo Berlusconi"
Il pm avrebbe insistito durante l'interrogatorio con l'indagato perché tirasse in mezzo Silvio Berlusconi. O per lo meno così le Fiamme Gialle credono di aver inteso ascoltando le intercettazioni tra due persone coinvolte nell'inchiesta sul gruppo Fonsai condotta dalla Procura di Torino. Siamo nel dicembre del 2012. Fausto Marchionni, ex amministratore delegato della compagnia assicurativa iscritto nel registro degli indagati, commenta con Alberto Alderisio, esperto di pubbliche relazioni e uomo di fiducia dagli anni 80 di Salvatore Ligresti chiamato a deporre come testimone, l'interrogatorio che il pm Luigi Orsi ha condotto un altro dirigente Fonsai, Emanuele Erbetta. L'interrogatorio si è svolto il giorno prima e la loro conversazione è intercettata. I due riferiscono le impressioni dello stesso Erbetta, che dice di essere stato trattato "a calci nei denti" dal magistrato. "Questo (il pm Orsi, ndr) cerca le prove della corruzione della famiglia - si sente nell'intercettazione - nei confronti di Giannini (Giancarlo, ex presidente Ente Vigilanza Assicurazioni, a sua volta indagato ndr). Io non ho le prove di questo tipo di corruzione, ma come no, è lei che ha voluto essere portato ad Arcore - sono le parole incriminate -, ed è andato ad Arcore per perorare la cusa di Giannini. Insomma, gli ha piantato una storia gigantesca su 'sta roba". Il teorema - Giannini, presidente dell'Isvap, è accusato di aver chiuso un occhio sulle operazioni irregolari del gruppo Fonsai in cambio di contropartite. Ecco, l'impressione che Marchionni e Alderisio hanno tratto parlando con Erbetta è che il pm abbia insistito per trovare ad Arcore un ruolo dirimente nel presunto accordo illecito tra Giannini e gruppo Fonsai. Insomma, siamo nel campo delle illazioni, ma tirare in ballo il comune brianzolo significa tirare in ballo Silvio Berlusconi e cercargli un ruolo in tutta la faccenda. Magari non è così, ma stando a quanto si dicono i due, Orsi avrebbe provato a giocare la carta che avrebbe imposto definitivamente la sua inchiesta all'attenzione pubblica: tirare in ballo quel Cavaliere che, sappiamo bene, vale sempre un titolo di giornale e un'ospitata amica in certe trasmissioni.