In trincea
Maria Fida Moro, la figlia di Aldo Moro pronta a fare causa allo Stato italiano
“Io non mi lamento per me, mi lamento per mio padre": questa la presa di posizione di Maria Fida Moro, figlia maggiore di Aldo Moro, che ha deciso di fare causa allo Stato italiano per "i danni innumerevoli ed ingiustificati, morali e materiali" arrecati all’ex leader della Dc. Tanto dure quanto risolute le parole che Maria Moro ha rivolto ai microfoni di Radio Cusano Campus. La Moro ha chiamato in causa lo Stato perché risponda alle proprie inadempienze: “Mentre ex brigatisti facevano i vacanzieri in giro per il mondo noi vivevamo una solitaria agonia ad oggi lunga quarantuno anni”. La primogenita di casa Moro si è detta pronta a un prossimo ricorso alla Corte europea dei diritti umani, alla quale potrà però fare appello solo dopo averle provate tutte in Italia. Intanto ha continuato a gridare all’ingiustizia, perché secondo il suo parere “la legge delle vittime sul terrorismo del 2004 è stata applicata per tutti tranne che per la mia famiglia”. Inoltre, pare che la Commissione parlamentare d’inchiesta incaricata sul caso Moro abbia secretato i risultati delle indagini. Leggi anche: Chi ha finanziato dall'Italia Cesare Battisti: il sospetto-choc Maria Fida ha precisato che le scorrettezze non provengono solo dal vertice delle istituzioni, ma anche dal mondo dello spettacolo. In particolare, ha fatto riferimento a un aneddoto: in occasione dell’uscita della fiction su Moro interpretata da Michele Placido, tutti i familiari erano stati invitati per presenziare alla prima, quando all’improvviso gli è stato detto che sarebbe stato meglio se non si fossero presentati. La Moro attribuisce la vicenda al fatto che tutti loro risveglino la coscienza del popolo sull’ingiusta sorte del padre. In chiusura dell’intervista la donna ha infatti detto: “Tutti vogliono trovare un posto in questa vicenda, ma non nel dolore o nella verità, vogliono fama”.